Il rischio della parola: dire il nuovo e dire il giusto in Pindaro

Partendo da un discusso passo pindarico in cui il poeta afferma il rischio di dire cose nuove (Nem. 8, 20-21), e da uno, non meno ambiguo, nel quale egli dichiara l'opportunità di tacere verità che possono risultare nocive (Nem. 5, 14-18), si analizza il motivo dei rischi che la novità poetica relativa al mito o all'attualità può comportare da parte del pubblico e/o dei committenti nella poesia lirica (le due odi sono destinate entrambe a vincitori dell'isola di Egina). I pericoli derivanti dall’attualità sono più chiaramente percettibili nella commedia antica, mentre Pindaro fa riferimento proprio alla trattazione del mito, arrestandosi davanti alla verità scomoda nella Nemea quinta, parlandone nell'ottava. In generale, gli capita di trovarsi nella situazione di non escludere ombre dagli eroi celebrati, e presentarli come "minacciosi, e irregolarmente grandi", una immagine coerente con l'idea che i Greci avevano degli eroi del mito.