Il volume consegna i Prolegomena all’edizione critica dei Convivia mediolanensia di Francesco Filelfo, i due dialoghi con i quali l’umanista si propose negli anni ’40 del Quattrocento, campione della nuova cultura, a Filippo Maria Visconti e all’ambiente intellettuale milanese. Straordinario manifesto dell’erudizione greca e latina del Filelfo, i Convivia, caratterizzati da una rigogliosa tradizione manoscritta (19 codici fra XV e XVIII secolo) e a stampa (tra gli anni Ottanta del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento), non erano mai stati studiati a fondo, né per quanto concerne la loro trasmissione, né sotto il profilo letterario, e neppure sul piano del loro significato nella politica culturale di metà Quattrocento. Muovendo dall’analisi capillare della tradizione manoscritta, priva di testimonianze autografe, è stato possibile ricostruire un complesso stemma codicum, articolato tra i codici che trasmettono il solo Convivium I, che ebbe una circolazione separata, e quelli che trasmettono entrambi i Convivia, derivati da un unico archetipo in movimento: lo stemma è caratterizzato anche da una stratificata multiredazionalità, della quale l’editio princeps rappresenta il testimone ultimo. Ma, oltre a illustrare le problematiche ecdotiche del testo, il volume è anche rivolto a chiarire le questioni di datazione e la struttura compositiva di un’opera a lungo considerata come una inestricabile farragine erudita: è stato evidenziato l’originale e variegato mosaico dei materiali, costituito soprattutto di testi greci mai fino ad allora tradotti in versione latina, che compone questa prima ‘enciclopedia’ umanistica finora inesplorata e che si situa alle origini di un filone letterario destinato ad incontrare ampia fortuna nel secondo Quattrocento e nel Cinquecento. Lo studio è completato da un ricco dossier di tavole che documentano la tradizione manoscritta, e da indici dei nomi e delle fonti manoscritte.
Per i Convivia mediolanensia di Francesco Filelfo
GIONTA, Daniela
2005-01-01
Abstract
Il volume consegna i Prolegomena all’edizione critica dei Convivia mediolanensia di Francesco Filelfo, i due dialoghi con i quali l’umanista si propose negli anni ’40 del Quattrocento, campione della nuova cultura, a Filippo Maria Visconti e all’ambiente intellettuale milanese. Straordinario manifesto dell’erudizione greca e latina del Filelfo, i Convivia, caratterizzati da una rigogliosa tradizione manoscritta (19 codici fra XV e XVIII secolo) e a stampa (tra gli anni Ottanta del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento), non erano mai stati studiati a fondo, né per quanto concerne la loro trasmissione, né sotto il profilo letterario, e neppure sul piano del loro significato nella politica culturale di metà Quattrocento. Muovendo dall’analisi capillare della tradizione manoscritta, priva di testimonianze autografe, è stato possibile ricostruire un complesso stemma codicum, articolato tra i codici che trasmettono il solo Convivium I, che ebbe una circolazione separata, e quelli che trasmettono entrambi i Convivia, derivati da un unico archetipo in movimento: lo stemma è caratterizzato anche da una stratificata multiredazionalità, della quale l’editio princeps rappresenta il testimone ultimo. Ma, oltre a illustrare le problematiche ecdotiche del testo, il volume è anche rivolto a chiarire le questioni di datazione e la struttura compositiva di un’opera a lungo considerata come una inestricabile farragine erudita: è stato evidenziato l’originale e variegato mosaico dei materiali, costituito soprattutto di testi greci mai fino ad allora tradotti in versione latina, che compone questa prima ‘enciclopedia’ umanistica finora inesplorata e che si situa alle origini di un filone letterario destinato ad incontrare ampia fortuna nel secondo Quattrocento e nel Cinquecento. Lo studio è completato da un ricco dossier di tavole che documentano la tradizione manoscritta, e da indici dei nomi e delle fonti manoscritte.Pubblicazioni consigliate
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