Il contributo è dedicato al De ira, opuscolo in forma di lettera inviato dal giovane Poliziano a Lorenzo de’ Medici: della problematica epistola, intesa a definire la natura della collera da una prospettiva compatibile con il ruolo dell’umanista allora precettore di casa Medici, viene qui recuperata e riconsiderata la complessiva trama delle fonti antiche, in un’indagine che punta a cogliere il vero senso culturale della lettera alla luce dei valori di fondo della civiltà umanistica. I materiali antichi, messi in movimento con raffinata sensibilità linguistica e critica dal Poliziano, interagiscono con suggestioni provenienti dal magistero dell’Argiropulo, con le ricerche platoniche di Marsilio Ficino, innestandosi sulla tradizione tutta domestica della riflessione del Salutati e irrobustendosi attraverso percorsi di lettura autonomi, in una continua dinamica di attrazioni e repulsioni, fra Aristotele e Cicerone, fra grecità e latinità, che permettono di ricostruire, nel quadro più ampio della cultura fiorentina di fine Quattrocento, le linee maestre, ora pacifiche e ora conflittuali, del movimento umanistico. Presto abbandonata dal suo autore, la questione 'de ira' lasciò tuttavia interessanti tracce nella riflessione dei contemporanei, come rivela un significativo passo del commento dantesco di Cristoforo Landinoi, fino a riaffiorare, pur se letta in tutt'altra direzione, nella Bologna classicista di primo Ottocento. Della lettera, la cui tradizione si colloca tutta a valle della morte di Poliziano e coincide sostanzialmente con la storia editoriale dei suoi opera omnia, viene fornita l’edizione critica.

Il De ira del Poliziano

DE CAPUA, Paola
2004-01-01

Abstract

Il contributo è dedicato al De ira, opuscolo in forma di lettera inviato dal giovane Poliziano a Lorenzo de’ Medici: della problematica epistola, intesa a definire la natura della collera da una prospettiva compatibile con il ruolo dell’umanista allora precettore di casa Medici, viene qui recuperata e riconsiderata la complessiva trama delle fonti antiche, in un’indagine che punta a cogliere il vero senso culturale della lettera alla luce dei valori di fondo della civiltà umanistica. I materiali antichi, messi in movimento con raffinata sensibilità linguistica e critica dal Poliziano, interagiscono con suggestioni provenienti dal magistero dell’Argiropulo, con le ricerche platoniche di Marsilio Ficino, innestandosi sulla tradizione tutta domestica della riflessione del Salutati e irrobustendosi attraverso percorsi di lettura autonomi, in una continua dinamica di attrazioni e repulsioni, fra Aristotele e Cicerone, fra grecità e latinità, che permettono di ricostruire, nel quadro più ampio della cultura fiorentina di fine Quattrocento, le linee maestre, ora pacifiche e ora conflittuali, del movimento umanistico. Presto abbandonata dal suo autore, la questione 'de ira' lasciò tuttavia interessanti tracce nella riflessione dei contemporanei, come rivela un significativo passo del commento dantesco di Cristoforo Landinoi, fino a riaffiorare, pur se letta in tutt'altra direzione, nella Bologna classicista di primo Ottocento. Della lettera, la cui tradizione si colloca tutta a valle della morte di Poliziano e coincide sostanzialmente con la storia editoriale dei suoi opera omnia, viene fornita l’edizione critica.
2004
9788887541144
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