La ricerca riguarda la tragica vicenda dell'uccisione da parte di Costantino del figlio Crispo e della moglie Elena, vicenda che già elaborata dai contemporanei in chiave mitica (il mito di Fedra e Ippolito) ha attraversato la cultura moderna per giungere sino ai nostri giorni, oggetto di rivisitazione letteraria, teatrale o melodrammatica. Prendendo le mosse dalla interpretazione fattane da Donizzetti nella Fausta, rappresentata a Napoli nel 1832, vengono analizzati il dibattito storiografico degli inizi dell'Ottocento sulla figura di Costantino e l'interesse letterario che ruota attorno alla sua figura; interesse quest'ultimo che viene ricondotto alla elaborazione che di questo tragico aspetto della vicenda costantininana venne fatto alla fine del XVI secolo, in pieno clima controriformistico, dal gesuita Bernardino Stefonio, autore di un dramma, il Crispus, nel quale questa vicenda viene interpretata non alla luce della storia ma secondo il mito di Fedra, in chiara opposizione alla versione storica che proprio in quegli anni tornava ad essere ben viva attraverso la pubblicazione dell'opera di Zosimo, con i suoi giudizi ferocemente anticostantiniani.

Il dramma familiare di Costantino nel melodramma italiano

AIELLO, Vincenzo
2008-01-01

Abstract

La ricerca riguarda la tragica vicenda dell'uccisione da parte di Costantino del figlio Crispo e della moglie Elena, vicenda che già elaborata dai contemporanei in chiave mitica (il mito di Fedra e Ippolito) ha attraversato la cultura moderna per giungere sino ai nostri giorni, oggetto di rivisitazione letteraria, teatrale o melodrammatica. Prendendo le mosse dalla interpretazione fattane da Donizzetti nella Fausta, rappresentata a Napoli nel 1832, vengono analizzati il dibattito storiografico degli inizi dell'Ottocento sulla figura di Costantino e l'interesse letterario che ruota attorno alla sua figura; interesse quest'ultimo che viene ricondotto alla elaborazione che di questo tragico aspetto della vicenda costantininana venne fatto alla fine del XVI secolo, in pieno clima controriformistico, dal gesuita Bernardino Stefonio, autore di un dramma, il Crispus, nel quale questa vicenda viene interpretata non alla luce della storia ma secondo il mito di Fedra, in chiara opposizione alla versione storica che proprio in quegli anni tornava ad essere ben viva attraverso la pubblicazione dell'opera di Zosimo, con i suoi giudizi ferocemente anticostantiniani.
2008
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