La più autorevole dottrina costituzionalistica contemporanea è ben consapevole dell’impossibilità di tenere rigorosamente separati, assecondando la pretesa del positivismo legalistico, il sistema normativo e la dimensione culturale (in senso antropologico) della comunità civile: il primo si pone inevitabilmente come una più significative e pregnanti manifestazioni della seconda. In particolare, la Carta costituzionale, lungi dal rappresentare esclusivamente il testo normativo di più alto livello gerarchico in un dato ordinamento, si presentano come l’autentico precipitato della civiltà del popolo, configurandosi come “il cuore” della comunità politica esprimendone le convinzioni etiche, le esigenze sociali ed i connotati culturali più profondi. Non può in alcun modo sorprendere che le costituzioni contemporanee, che vivono all’interno di contesti sociali non più omogenei (che invece connotavano gli Stati nazionali fin dal loro sorgere), ma piuttosto caratterizzati da una marcata complessità e dalla compresenza sullo stesso territorio di rilevanti differenze culturali, religiose, sociali, risultino intimamente individuate e plasmate dal pluralismo culturale. Anzi, in considerazione del carattere non mai assoluto, monolitico e reificato delle diverse (e differenziate) identità culturali che in seno al tessuto sociale convivono, e degli incessanti processi di contatto e contaminazione reciproca che quelle identità culturali generano ed incessantemente alimentano, le costituzioni contemporanee (e segnatamente i principi fondamentali che assolvano le funzioni di legittimazione ed unificazione del sistema giuridico complessivo) si connotano come fortemente intrecciate ai tali processi interculturali, ponendone quali condizioni, prodotti e fattori: ne sono condizioni, poiché esse definiscono e garantiscono la cornice istituzionale entro la quale soltanto possono realizzarsi le fecondazioni reciproche tra differenze culturali; ne sono prodotto, in quanto le costituzioni sono incessantemente generate e conformate da quelle fecondazioni reciproche; ne sono fattori, dal momento che le stesse costituzioni innescano e favoriscono i processi interculturali. Naturalmente, tali complessi (e permanentemente instabili) rapporti tra sistema costituzionale e processi interculturali devono nel presente contesto essere proiettate ed “ambientate” entro lo spazio costituzionale europeo, che deve sempre di più caratterizzarsi in senso interlivello (ancora più che multilivello), costruendo l’identità di ogni livello dell’ordinamento complessivo secondo una prospettiva aperta, dinamica e relazionale, cioè nelle (e per le) interazioni che esso intrattenga ed attivi con altri livelli.

Diritto costituzionale e processi interculturali

D'ANDREA, Luigi
2010-01-01

Abstract

La più autorevole dottrina costituzionalistica contemporanea è ben consapevole dell’impossibilità di tenere rigorosamente separati, assecondando la pretesa del positivismo legalistico, il sistema normativo e la dimensione culturale (in senso antropologico) della comunità civile: il primo si pone inevitabilmente come una più significative e pregnanti manifestazioni della seconda. In particolare, la Carta costituzionale, lungi dal rappresentare esclusivamente il testo normativo di più alto livello gerarchico in un dato ordinamento, si presentano come l’autentico precipitato della civiltà del popolo, configurandosi come “il cuore” della comunità politica esprimendone le convinzioni etiche, le esigenze sociali ed i connotati culturali più profondi. Non può in alcun modo sorprendere che le costituzioni contemporanee, che vivono all’interno di contesti sociali non più omogenei (che invece connotavano gli Stati nazionali fin dal loro sorgere), ma piuttosto caratterizzati da una marcata complessità e dalla compresenza sullo stesso territorio di rilevanti differenze culturali, religiose, sociali, risultino intimamente individuate e plasmate dal pluralismo culturale. Anzi, in considerazione del carattere non mai assoluto, monolitico e reificato delle diverse (e differenziate) identità culturali che in seno al tessuto sociale convivono, e degli incessanti processi di contatto e contaminazione reciproca che quelle identità culturali generano ed incessantemente alimentano, le costituzioni contemporanee (e segnatamente i principi fondamentali che assolvano le funzioni di legittimazione ed unificazione del sistema giuridico complessivo) si connotano come fortemente intrecciate ai tali processi interculturali, ponendone quali condizioni, prodotti e fattori: ne sono condizioni, poiché esse definiscono e garantiscono la cornice istituzionale entro la quale soltanto possono realizzarsi le fecondazioni reciproche tra differenze culturali; ne sono prodotto, in quanto le costituzioni sono incessantemente generate e conformate da quelle fecondazioni reciproche; ne sono fattori, dal momento che le stesse costituzioni innescano e favoriscono i processi interculturali. Naturalmente, tali complessi (e permanentemente instabili) rapporti tra sistema costituzionale e processi interculturali devono nel presente contesto essere proiettate ed “ambientate” entro lo spazio costituzionale europeo, che deve sempre di più caratterizzarsi in senso interlivello (ancora più che multilivello), costruendo l’identità di ogni livello dell’ordinamento complessivo secondo una prospettiva aperta, dinamica e relazionale, cioè nelle (e per le) interazioni che esso intrattenga ed attivi con altri livelli.
2010
9788814152870
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