Il concetto di risorsa per un lungo periodo è stato collegato ai beni materiali, che, magari, con l’evoluzione delle tecniche e con le nuove scoperte scientifiche, da materie prime diventavano risorse, di cui se ne quantificavano le riserve, o viceversa. Il miglioramento delle condizioni di vita e l’aumento del reddito pro-capite, dapprima, nella vecchia e nella nuova Europa e poi in diverse aree del pianeta, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, ha fatto nascere ed evolvere nuovi bisogni, legati a concetti noti in passato e ormai sopiti, correlati non solo ai beni materiali ma ai prodotti mentali e dell’ingegno umano, idonei a soddisfare, in particolare, esigenze di natura culturale, una forma di appagamento della propria interiorità. Le risorse, in questo modo, non si riferiscono soltanto alle disponibilità materiali ma abbracciano il campo dei beni culturali, capaci di attivare flussi di capitali assai rilevanti. I giacimenti vengono così svincolati dall’ambiente abiotico per includere la cultura e la ricerca che mostrano capacità attrattive notevoli in grado di attivare correnti di persone e localizzazione di imprese (parchi letterari, scientifici, musei, ecc.). Fra queste “nuove risorse” rientrano i prodotti dell’antiquariato che presentano un percorso che inizia con la storia dell’uomo. L’Antiquariato consente di saldare in un continuum storico le espressioni più elevate della creatività e del lavoro dell’uomo, non può, quindi, considerarsi un settore merceologico da abbinare a beni prodotti in serie, ma un'espressione della cultura e dell’arte la cui scoperta e valorizzazione risiede nella stretta collaborazione tra antiquari, Sovrintendenza alle Belle Arti e Università.

L'organizzazione territoriale degli spazi dell'antiquariato nel Catanese

DI BLASI, Elena
2008-01-01

Abstract

Il concetto di risorsa per un lungo periodo è stato collegato ai beni materiali, che, magari, con l’evoluzione delle tecniche e con le nuove scoperte scientifiche, da materie prime diventavano risorse, di cui se ne quantificavano le riserve, o viceversa. Il miglioramento delle condizioni di vita e l’aumento del reddito pro-capite, dapprima, nella vecchia e nella nuova Europa e poi in diverse aree del pianeta, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, ha fatto nascere ed evolvere nuovi bisogni, legati a concetti noti in passato e ormai sopiti, correlati non solo ai beni materiali ma ai prodotti mentali e dell’ingegno umano, idonei a soddisfare, in particolare, esigenze di natura culturale, una forma di appagamento della propria interiorità. Le risorse, in questo modo, non si riferiscono soltanto alle disponibilità materiali ma abbracciano il campo dei beni culturali, capaci di attivare flussi di capitali assai rilevanti. I giacimenti vengono così svincolati dall’ambiente abiotico per includere la cultura e la ricerca che mostrano capacità attrattive notevoli in grado di attivare correnti di persone e localizzazione di imprese (parchi letterari, scientifici, musei, ecc.). Fra queste “nuove risorse” rientrano i prodotti dell’antiquariato che presentano un percorso che inizia con la storia dell’uomo. L’Antiquariato consente di saldare in un continuum storico le espressioni più elevate della creatività e del lavoro dell’uomo, non può, quindi, considerarsi un settore merceologico da abbinare a beni prodotti in serie, ma un'espressione della cultura e dell’arte la cui scoperta e valorizzazione risiede nella stretta collaborazione tra antiquari, Sovrintendenza alle Belle Arti e Università.
2008
9788855530255
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