Ad inizio '900 comitati di soccorso delle aree economicamente più sviluppate, interrompendo la prassi consolidata di affidare ai prefetti delle province colpite dalle calamità i fondi raccolti, misero in atto un complesso sistema d'intervento diretto. La scelta mostrava numerosi benefici economici e sociali: le somme raccolte non lasciavano i circuiti finanziari locali; la comunità si cementava nell'identificarsi nei bravi medici, infermieri, pompieri ed ingegneri inviati con le squadre di soccorso. Gli interventi divennero ben presto anche un terreno di confronto e di scontro con lo stato e il suo modello di aiuti. Inoltre, l'assoluta incapacità d'interpretare i bisogni delle aree colpite, evidenziò i pregiudizi di antimeridionalismo ormai diffusi nel paese.
Il grande cuore della gente. I comitati di soccorso tra beneficenza e bilanci
CAMINITI, Luciana
2010-01-01
Abstract
Ad inizio '900 comitati di soccorso delle aree economicamente più sviluppate, interrompendo la prassi consolidata di affidare ai prefetti delle province colpite dalle calamità i fondi raccolti, misero in atto un complesso sistema d'intervento diretto. La scelta mostrava numerosi benefici economici e sociali: le somme raccolte non lasciavano i circuiti finanziari locali; la comunità si cementava nell'identificarsi nei bravi medici, infermieri, pompieri ed ingegneri inviati con le squadre di soccorso. Gli interventi divennero ben presto anche un terreno di confronto e di scontro con lo stato e il suo modello di aiuti. Inoltre, l'assoluta incapacità d'interpretare i bisogni delle aree colpite, evidenziò i pregiudizi di antimeridionalismo ormai diffusi nel paese.Pubblicazioni consigliate
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