È noto che l’integrazione europea, fin dalle origini, si è servita di una proficua collaborazione con gli Stati membri chiamati di volta in volta ad individuare gli strumenti giuridici ed i meccanismi interni indirizzati al raggiungimento dei risultati prescritti dall’ordinamento giuridico dell’Unione. La giurisprudenza comunitaria, infatti, fondandosi su l’art. 10 TCE ha sancito tra gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione il c.d. “obbligo di leale cooperazione”. Nel modo in cui era stato formulato l’art. 10, l’obbligo di leale cooperazione appariva asimmetrico non prevedendo la norma nulla di simile per la Comunità. Il Trattato di Lisbona riequilibra la situazione prevedendo un esplicito obbligo di rispetto ed assistenza anche a carico dell’Unione. Questa affermata natura bidirezionale dell’obbligo di leale cooperazione potrebbe portare a nuovi importanti sviluppi a meno che esso non finisca per essere utilizzato come limite all’azione dell’Unione laddove gli Stati membri dovessero ritenere lesa la loro sovranità.

Il principio di leale cooperazione nell'ordinamento comunitario e le novità introdotte dal Trattato di Lisbona

LA ROSA, Rosa Anna
2010-01-01

Abstract

È noto che l’integrazione europea, fin dalle origini, si è servita di una proficua collaborazione con gli Stati membri chiamati di volta in volta ad individuare gli strumenti giuridici ed i meccanismi interni indirizzati al raggiungimento dei risultati prescritti dall’ordinamento giuridico dell’Unione. La giurisprudenza comunitaria, infatti, fondandosi su l’art. 10 TCE ha sancito tra gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione il c.d. “obbligo di leale cooperazione”. Nel modo in cui era stato formulato l’art. 10, l’obbligo di leale cooperazione appariva asimmetrico non prevedendo la norma nulla di simile per la Comunità. Il Trattato di Lisbona riequilibra la situazione prevedendo un esplicito obbligo di rispetto ed assistenza anche a carico dell’Unione. Questa affermata natura bidirezionale dell’obbligo di leale cooperazione potrebbe portare a nuovi importanti sviluppi a meno che esso non finisca per essere utilizzato come limite all’azione dell’Unione laddove gli Stati membri dovessero ritenere lesa la loro sovranità.
2010
9788834815311
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