L’articolo affronta il tema complesso della incidenza della rettificazione del sesso sul preesistente vincolo matrimoniale e la valutazione della fattispecie come archetipo utilizzabile per dimostrare l’ammissibilità del matrimonio fra persone dello stesso sesso Spunto per la riflessione i riferimenti alla “situazione delle persone transessuali” contenuti nelle ordinanze di rimessione alla Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla ammissibilità del matrimonio fra persone dello stesso sesso. La tesi sostenuta, che ritiene non possa sopravvivere il vincolo matrimoniale dopo che uno dei coniugi abbia rettificato il proprio sesso, sembra reggere anche ammettendo una soluzione interpretativa opposta, che non consentirebbe comunque, a nostro parere, una diversa valutazione degli effetti della fattispecie. Riconosciuta la persistenza del matrimonio originario, che nasce eterosessuale e diventa omosessuale, la figura resterebbe pur sempre confinata nell’ambito di una vicenda talmente singolare da non essere proponibile come prova di ammissione del matrimonio omosessuale. Quella vicenda, infatti, è il risultato di una metamorfosi anatomica che, se idonea a trasformare il sesso di uno dei due partner, non vale tuttavia a mutarne l’identità nel complesso di tutti quei valori antropologici (capacità affettiva, sentimenti, carattere, modo d’essere), che denotano la personalità di un soggetto. Non è detto, quindi, che si produca nell’altro componente della coppia una avversione tale da ripudiare quel consortium omnis vitae che fu all’origine del matrimonio eterosessuale. E poiché si tratta di una delicatissima scelta esistenziale, si potrebbe ritenere – contro la proposta interpretazione sistematica di automatico scioglimento a seguito della rettificazione - che sia lasciato alle parti la decisione di chiedere o meno lo scioglimento del matrimonio. Ma il solo fatto che la sopravvenuta identità di sesso fra i coniugi conferisca la facoltà di sciogliere il matrimonio, è la prova migliore che la diversità originaria era una condizione necessaria per contrarlo.

TRANSESSUALISMO, OMOSESSUALITà E MATRIMONIO

LA TORRE, Maria Enza
2010-01-01

Abstract

L’articolo affronta il tema complesso della incidenza della rettificazione del sesso sul preesistente vincolo matrimoniale e la valutazione della fattispecie come archetipo utilizzabile per dimostrare l’ammissibilità del matrimonio fra persone dello stesso sesso Spunto per la riflessione i riferimenti alla “situazione delle persone transessuali” contenuti nelle ordinanze di rimessione alla Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla ammissibilità del matrimonio fra persone dello stesso sesso. La tesi sostenuta, che ritiene non possa sopravvivere il vincolo matrimoniale dopo che uno dei coniugi abbia rettificato il proprio sesso, sembra reggere anche ammettendo una soluzione interpretativa opposta, che non consentirebbe comunque, a nostro parere, una diversa valutazione degli effetti della fattispecie. Riconosciuta la persistenza del matrimonio originario, che nasce eterosessuale e diventa omosessuale, la figura resterebbe pur sempre confinata nell’ambito di una vicenda talmente singolare da non essere proponibile come prova di ammissione del matrimonio omosessuale. Quella vicenda, infatti, è il risultato di una metamorfosi anatomica che, se idonea a trasformare il sesso di uno dei due partner, non vale tuttavia a mutarne l’identità nel complesso di tutti quei valori antropologici (capacità affettiva, sentimenti, carattere, modo d’essere), che denotano la personalità di un soggetto. Non è detto, quindi, che si produca nell’altro componente della coppia una avversione tale da ripudiare quel consortium omnis vitae che fu all’origine del matrimonio eterosessuale. E poiché si tratta di una delicatissima scelta esistenziale, si potrebbe ritenere – contro la proposta interpretazione sistematica di automatico scioglimento a seguito della rettificazione - che sia lasciato alle parti la decisione di chiedere o meno lo scioglimento del matrimonio. Ma il solo fatto che la sopravvenuta identità di sesso fra i coniugi conferisca la facoltà di sciogliere il matrimonio, è la prova migliore che la diversità originaria era una condizione necessaria per contrarlo.
2010
9788834800867
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