Introduzione. Raltegravir è il primo inibitore dell’integrasi utilizzato nei pazienti con infezione da HIV. I trials clinici randomizzati hanno evidenziato un ottimo profilo di tollerabilità riportando una percentuale di sintomi a carico del SNC inferiore rispetto a efavirenz. Alcuni report, tuttavia, hanno evidenziato un peggioramento di quadri di depressione e l’insorgenza di insonnia dopo l’inizio del farmaco. Scopo. l’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare ulteriormente la sicurezza e tollerabilità di raltegravir nella pratica clinica con particolare attenzione alla comparsa di sintomi a carico del SNC. Metodi. Abbiamo valutato le cause di interruzione di raltegravir in una coorte di pazienti arruolati nel progetto SCOLTA. Sono stati, inoltre, specificatamente registrati i sintomi a carico del SNC. Una coorte di pazienti riceventi una HAART basata su darunavir è stata utilizzata come coorte di controllo. Risultati. Sono stati inclusi 391 pazienti HIV-infetti, 258 (66,0%) dei quali maschi. L’età media dei pazienti era di 44,4 ± 9,0 anni. La media della conta dei CD4 era di 347 ± 260 cellule/μL, quella dell’HIV RNA era di 3,27 ± 1,54 log10 cp/ml e 152 (38,9%) pazienti erano in stadio C. Un totale di 293 (74,9%) pazienti erano in terapia con raltegravir e 98 (25,1%) con darunavir. Dopo un follow up medio di 15,8 8,5 mesi, 332 (84,9%) pazienti erano ancora in trattamento con raltegravir o darunavir. Le interruzioni del farmaco erano dovute a scarsa aderenza/scelta del paziente in 13 (3,3%) pazienti, semplificazione in 4 (1,0%), fallimento virologico in 8 (2.0%), morte in 7 (1,8%) e altre motivazioni in 7 (1,8%). Le interruzioni dovute ad eventi avversi erano state segnalate in 7 (1,8%) pazienti mentre 13 (3,3%) erano stati persi al follow up. Riguardo ai sintomi a carico del SNC, tra i soggetti che avevano almeno 1 controllo (367, 93,8%), 15 pazienti (5,4%) riceventi raltegravir avevano riferito l’insorgenza di cefalea rispetto a 1 (1,1%) in terapia con darunavir (p=0,08) , 7 (2,5%) capogiro rispetto a 0 (0%), 5 (1,8%) insonnia rispetto a 1 (1,1%), 2 (0,7%) incubi notturni rispetto a 0 (0%) e 2 (0,7%) sogni alterati rispetto a 0 (0%). L’insorgenza di almeno un sintomo a carico del SNC era riportata in 24 (8,7%) pazienti riceventi raltegravir rispetto a 2 (2,2%) riceventi darunavir (p=0,055). Non sono state evidenziate differenze significative nella percentuale di pazienti con depressione o ansia tra coloro che ricevevano raltegravir (5,0% e 2,2%, rispettivamente) o darunavir (2,2% e 2,2%, rispettivamente). Conclusioni. I nostri risultati confermano la tollerabilità di raltegravir e darunavir nella pratica clinica. I pazienti riceventi raltegravir hanno riportato più frequentemente sintomi a carico del SNC rispetto a quelli in terapia con darunavir, anche se nessun paziente ha interrotto la terapia per tale motivazione. Depressione e ansia, infine, non hanno mostrato una associazione con l’assunzione di raltegravir.

Sicurezza e tollerabilità di raltegravir nella pratica clinica: focus sui sintomi a carico del sistema nervoso centrale

PELLICANO', Giovanni Francesco;
2010-01-01

Abstract

Introduzione. Raltegravir è il primo inibitore dell’integrasi utilizzato nei pazienti con infezione da HIV. I trials clinici randomizzati hanno evidenziato un ottimo profilo di tollerabilità riportando una percentuale di sintomi a carico del SNC inferiore rispetto a efavirenz. Alcuni report, tuttavia, hanno evidenziato un peggioramento di quadri di depressione e l’insorgenza di insonnia dopo l’inizio del farmaco. Scopo. l’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare ulteriormente la sicurezza e tollerabilità di raltegravir nella pratica clinica con particolare attenzione alla comparsa di sintomi a carico del SNC. Metodi. Abbiamo valutato le cause di interruzione di raltegravir in una coorte di pazienti arruolati nel progetto SCOLTA. Sono stati, inoltre, specificatamente registrati i sintomi a carico del SNC. Una coorte di pazienti riceventi una HAART basata su darunavir è stata utilizzata come coorte di controllo. Risultati. Sono stati inclusi 391 pazienti HIV-infetti, 258 (66,0%) dei quali maschi. L’età media dei pazienti era di 44,4 ± 9,0 anni. La media della conta dei CD4 era di 347 ± 260 cellule/μL, quella dell’HIV RNA era di 3,27 ± 1,54 log10 cp/ml e 152 (38,9%) pazienti erano in stadio C. Un totale di 293 (74,9%) pazienti erano in terapia con raltegravir e 98 (25,1%) con darunavir. Dopo un follow up medio di 15,8 8,5 mesi, 332 (84,9%) pazienti erano ancora in trattamento con raltegravir o darunavir. Le interruzioni del farmaco erano dovute a scarsa aderenza/scelta del paziente in 13 (3,3%) pazienti, semplificazione in 4 (1,0%), fallimento virologico in 8 (2.0%), morte in 7 (1,8%) e altre motivazioni in 7 (1,8%). Le interruzioni dovute ad eventi avversi erano state segnalate in 7 (1,8%) pazienti mentre 13 (3,3%) erano stati persi al follow up. Riguardo ai sintomi a carico del SNC, tra i soggetti che avevano almeno 1 controllo (367, 93,8%), 15 pazienti (5,4%) riceventi raltegravir avevano riferito l’insorgenza di cefalea rispetto a 1 (1,1%) in terapia con darunavir (p=0,08) , 7 (2,5%) capogiro rispetto a 0 (0%), 5 (1,8%) insonnia rispetto a 1 (1,1%), 2 (0,7%) incubi notturni rispetto a 0 (0%) e 2 (0,7%) sogni alterati rispetto a 0 (0%). L’insorgenza di almeno un sintomo a carico del SNC era riportata in 24 (8,7%) pazienti riceventi raltegravir rispetto a 2 (2,2%) riceventi darunavir (p=0,055). Non sono state evidenziate differenze significative nella percentuale di pazienti con depressione o ansia tra coloro che ricevevano raltegravir (5,0% e 2,2%, rispettivamente) o darunavir (2,2% e 2,2%, rispettivamente). Conclusioni. I nostri risultati confermano la tollerabilità di raltegravir e darunavir nella pratica clinica. I pazienti riceventi raltegravir hanno riportato più frequentemente sintomi a carico del SNC rispetto a quelli in terapia con darunavir, anche se nessun paziente ha interrotto la terapia per tale motivazione. Depressione e ansia, infine, non hanno mostrato una associazione con l’assunzione di raltegravir.
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