Ambiente, salute, danno, interessi collettivi ed individuali hanno costituito e costituiscono ancora oggi ambiti privilegiati di approfondimenti, che non possono non intersecarsi, per la molteplicità degli interessi coinvolti, con la ricerca di logiche di contemperamento non sempre facilmente rinvenibili. La nuova normativa introdotta con il codice dell'ambiente offre significativi spunti per rivisitare la tematica, interrogando l'interprete se la tecnica codicistica sia di tipo innovativo o piuttosto improntata ad una mera riorganizzazione di natura ricognitiva. Al giurista si presenta il difficile compito di verificare le traiettorie di continuità e discontinuità evidenziate dalla nuova traccia normativa. Su queste basi il contributo, valorizzando i più moderni percorsi intrapresi dal legislatore, evidenza gli innovativi risvolti che scaturiscono dall'applicazione nel nostro ordinamento del principio di precauzione di matrice europea. Alla luce di questo rilevante principio appare irrinunziabile l'esigenza di una rivisitazione della responsabilità civile in chiave essenzialmente oggettiva, per fornire più adeguate risposte alle esigenze di cautela che scaturiscono da una più corretta attuazione del principio di precauzione. Tuttavia non può non rilevarsi che nonostante la disciplina sia stata recentemente modificata, a seguito del procedimento di infrazione instaurato nei confronti del nostro Paese, un esame attento della nuova formulazione dell’art. 311 cod. ambiente suscita non poche perplessità in ordine all’effettivo abbandono della responsabilità per colpa.
Codice dell'ambiente e tutela della persona
TOMMASINI, Raffaele
2011-01-01
Abstract
Ambiente, salute, danno, interessi collettivi ed individuali hanno costituito e costituiscono ancora oggi ambiti privilegiati di approfondimenti, che non possono non intersecarsi, per la molteplicità degli interessi coinvolti, con la ricerca di logiche di contemperamento non sempre facilmente rinvenibili. La nuova normativa introdotta con il codice dell'ambiente offre significativi spunti per rivisitare la tematica, interrogando l'interprete se la tecnica codicistica sia di tipo innovativo o piuttosto improntata ad una mera riorganizzazione di natura ricognitiva. Al giurista si presenta il difficile compito di verificare le traiettorie di continuità e discontinuità evidenziate dalla nuova traccia normativa. Su queste basi il contributo, valorizzando i più moderni percorsi intrapresi dal legislatore, evidenza gli innovativi risvolti che scaturiscono dall'applicazione nel nostro ordinamento del principio di precauzione di matrice europea. Alla luce di questo rilevante principio appare irrinunziabile l'esigenza di una rivisitazione della responsabilità civile in chiave essenzialmente oggettiva, per fornire più adeguate risposte alle esigenze di cautela che scaturiscono da una più corretta attuazione del principio di precauzione. Tuttavia non può non rilevarsi che nonostante la disciplina sia stata recentemente modificata, a seguito del procedimento di infrazione instaurato nei confronti del nostro Paese, un esame attento della nuova formulazione dell’art. 311 cod. ambiente suscita non poche perplessità in ordine all’effettivo abbandono della responsabilità per colpa.Pubblicazioni consigliate
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