L’Autore, nel presente contributo, si sofferma sulle possibili chiavi di lettura del fenomeno dell’aggiunzione dei motivi di ricorso nei confronti del provvedimento originariamente impugnato, nel sistema di giustizia amministrativa. L’interesse sul tema sembra in esponenziale crescita,specialmente dopo l’entrata in vigore del cd. “Codice del processo amministrativo” (Dlgs. n.104/2010, entrato in vigore a partire dal 16 settembre 2010), rispetto al quale l’articolo di rivista si pone in stretta connessione temporale. La disciplina dell’aggiunzione dei motivi è contenuta in diversi articoli di legge, ma nonostante ciò non vi è piena certezza sull’effettivo ruolo dell’istituto in seno al processo amministrativo e circa la reale ratio legis a cui il c.p.a. ha inteso riferirlo. In particolare, la novella legislativa non ha fornito alcuna esplicitazione o chiarimento in ordine alla nozione di derivazione giurisprudenziale della cd. “piena conoscenza”. Cosicchè viene spontaneo interrogarsi se nel Codice del processo amministrativo siano o meno rinvenibili tracce e spunti circa un’evoluzione dell’istituto, tali da consentire al giudice la più ampia cognizione del rapporto amministrativo sostanziale sottostante alla vicenda processuale (anche in caso di silenzio), indipendentemente dal riferimento al singolo specifico atto impugnato, in modo tale da pervenire all’ulteriore positivo effetto di migliorare le sinergie tra i poteri dello Stato.

NOTE SULL'AGGIUNZIONE DI MOTIVI DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DEL CODICE DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO

SICILIANO, Francesco
2011-01-01

Abstract

L’Autore, nel presente contributo, si sofferma sulle possibili chiavi di lettura del fenomeno dell’aggiunzione dei motivi di ricorso nei confronti del provvedimento originariamente impugnato, nel sistema di giustizia amministrativa. L’interesse sul tema sembra in esponenziale crescita,specialmente dopo l’entrata in vigore del cd. “Codice del processo amministrativo” (Dlgs. n.104/2010, entrato in vigore a partire dal 16 settembre 2010), rispetto al quale l’articolo di rivista si pone in stretta connessione temporale. La disciplina dell’aggiunzione dei motivi è contenuta in diversi articoli di legge, ma nonostante ciò non vi è piena certezza sull’effettivo ruolo dell’istituto in seno al processo amministrativo e circa la reale ratio legis a cui il c.p.a. ha inteso riferirlo. In particolare, la novella legislativa non ha fornito alcuna esplicitazione o chiarimento in ordine alla nozione di derivazione giurisprudenziale della cd. “piena conoscenza”. Cosicchè viene spontaneo interrogarsi se nel Codice del processo amministrativo siano o meno rinvenibili tracce e spunti circa un’evoluzione dell’istituto, tali da consentire al giudice la più ampia cognizione del rapporto amministrativo sostanziale sottostante alla vicenda processuale (anche in caso di silenzio), indipendentemente dal riferimento al singolo specifico atto impugnato, in modo tale da pervenire all’ulteriore positivo effetto di migliorare le sinergie tra i poteri dello Stato.
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