Il processo di reversal-shift è una delle metodologie più frequentemente usate nello studio della strutturazione dei processi cognitivi. Molti autori avanzano l'ipotesi che l'inversione degli indici presenti una difficoltà maggiore rispetto ad una nuova discriminazione, in quanto la prima pare essere correlata ai processi di mediazione basati sulle esperienze linguistiche del soggetto. In questo lavoro e' stata quindi avanzata l'ipotesi che forse gran parte delle differenze tra gli svantaggiati e i normali si sarebbero potute eliminare facendo attuare ai soggetti la prima discriminazione rinforzando la loro dimensione dominante. I risultati hanno confermato le ipotesi: gli svantaggiati invertono gli indici discriminativi più lentamente dei bambini normali. Se però la prima discriminazione viene attuata tenendo conto della loro dimensione dominante, tali differenze si riducono notevolmente, specie per quanto riguarda l'inversione intradimensionale che è quella che, richiedendo una mediazione concettuale più complessa, risulta di solito più difficile ai soggetti svantaggiati.

La preferenza dimensionale in una situazione di reversal shift

LARCAN, Rosalba
1979-01-01

Abstract

Il processo di reversal-shift è una delle metodologie più frequentemente usate nello studio della strutturazione dei processi cognitivi. Molti autori avanzano l'ipotesi che l'inversione degli indici presenti una difficoltà maggiore rispetto ad una nuova discriminazione, in quanto la prima pare essere correlata ai processi di mediazione basati sulle esperienze linguistiche del soggetto. In questo lavoro e' stata quindi avanzata l'ipotesi che forse gran parte delle differenze tra gli svantaggiati e i normali si sarebbero potute eliminare facendo attuare ai soggetti la prima discriminazione rinforzando la loro dimensione dominante. I risultati hanno confermato le ipotesi: gli svantaggiati invertono gli indici discriminativi più lentamente dei bambini normali. Se però la prima discriminazione viene attuata tenendo conto della loro dimensione dominante, tali differenze si riducono notevolmente, specie per quanto riguarda l'inversione intradimensionale che è quella che, richiedendo una mediazione concettuale più complessa, risulta di solito più difficile ai soggetti svantaggiati.
1979
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