Background. Abbiamo valutato l’ipotesi che un incremento della rigidità delle grandi arterie possa determinare un’alterazione del flusso coronarico basale. I dati su animali sono contrastanti, mentre dati sull’uomo, specialmente ottenuti con metodiche non invasive, sono molto pochi. Obiettivi. Identificare un’eventuale relazione tra rigidità vascolare, valutata mediante una nuova metodica non invasiva “e-tracking, ALOKA, Japan”, e flusso coronarico basale misurato sull’arteria discendente anteriore (LAD) mediante ecocardiografia color-doppler con approccio transtoracico. Metodi. Abbiamo studiato 34 pazienti, di età 52.8±15.1, 21 uomini, senza storia di cardiopatia ischemica nota, e con eco-stress negativo. È stato utilizzato un ecocardiografo prosound -10 (ALOKA, Japan). È stata insonorizzato, mediante doppler PW, il segmento distale della coronaria discendente anteriore, utilizzando una sonda phased array multifrequenza. Sono stati considerati i seguenti parametri doppler flussimetrici: rapporto tra picco di velocità diastolica (D) e picco di velocità sistolica (S), (D/S), rapporto tra integrale tempo-velocità della componente diastolica (VTI-D) e integrale tempo-velocità del flusso totale (VTI-Tot) espresso in percentuale (VTI-D/VTI-Tot %). Gli indici di rigidità arteriosa sono stati misurati, utilizzando lo stesso ecocardiografo, a livello dell’arteria carotide comune, 2 cm prima della biforcazione carotidea. Sono stati valutati i seguenti parametri: Beta (stiffness index); AI (augmetation index); PWV (pulse wave velocity). Il valore della pressione arteriosa (sistolica e diastolica) è stata valutata al braccio sinistro ed introdotto nel sistema per il calcolo dei parametri sopra riportati. I valori delle varibili sono espressi come media ± deviazione standard. È stato calcolato l’indice di correlazione di Pearson (r).Risultati. I nostri risultati dimostrano una correlazione inversa tra parametri di rigidità vascolare e velocità di flusso coronarico, Tabella I. Conclusioni. I nostri dati, ottenuti in maniera non invasiva, dimostrano una correlazione inversa fra i parametri di rigidità vascolare e il pattern di velocità di flusso coronarico. Questi dati preliminari necessitano di ulteriori studi per essere confermati. L’eventuale impatto clinico-prognostico sarà valutato mediante followup.

Correlazione tra flusso coronarico in condizioni basali e rigidità vascolare

CARERJ, Scipione;NIPOTE, CARMELO;ZITO, Concetta;DATTILO, GIUSEPPE;ORETO, Giuseppe;ARRIGO, Francesco
2006-01-01

Abstract

Background. Abbiamo valutato l’ipotesi che un incremento della rigidità delle grandi arterie possa determinare un’alterazione del flusso coronarico basale. I dati su animali sono contrastanti, mentre dati sull’uomo, specialmente ottenuti con metodiche non invasive, sono molto pochi. Obiettivi. Identificare un’eventuale relazione tra rigidità vascolare, valutata mediante una nuova metodica non invasiva “e-tracking, ALOKA, Japan”, e flusso coronarico basale misurato sull’arteria discendente anteriore (LAD) mediante ecocardiografia color-doppler con approccio transtoracico. Metodi. Abbiamo studiato 34 pazienti, di età 52.8±15.1, 21 uomini, senza storia di cardiopatia ischemica nota, e con eco-stress negativo. È stato utilizzato un ecocardiografo prosound -10 (ALOKA, Japan). È stata insonorizzato, mediante doppler PW, il segmento distale della coronaria discendente anteriore, utilizzando una sonda phased array multifrequenza. Sono stati considerati i seguenti parametri doppler flussimetrici: rapporto tra picco di velocità diastolica (D) e picco di velocità sistolica (S), (D/S), rapporto tra integrale tempo-velocità della componente diastolica (VTI-D) e integrale tempo-velocità del flusso totale (VTI-Tot) espresso in percentuale (VTI-D/VTI-Tot %). Gli indici di rigidità arteriosa sono stati misurati, utilizzando lo stesso ecocardiografo, a livello dell’arteria carotide comune, 2 cm prima della biforcazione carotidea. Sono stati valutati i seguenti parametri: Beta (stiffness index); AI (augmetation index); PWV (pulse wave velocity). Il valore della pressione arteriosa (sistolica e diastolica) è stata valutata al braccio sinistro ed introdotto nel sistema per il calcolo dei parametri sopra riportati. I valori delle varibili sono espressi come media ± deviazione standard. È stato calcolato l’indice di correlazione di Pearson (r).Risultati. I nostri risultati dimostrano una correlazione inversa tra parametri di rigidità vascolare e velocità di flusso coronarico, Tabella I. Conclusioni. I nostri dati, ottenuti in maniera non invasiva, dimostrano una correlazione inversa fra i parametri di rigidità vascolare e il pattern di velocità di flusso coronarico. Questi dati preliminari necessitano di ulteriori studi per essere confermati. L’eventuale impatto clinico-prognostico sarà valutato mediante followup.
2006
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