I ritrovamenti dalle aree scavate negli anni 2004 e 2005 nel sito dell’antica Finziade, in particolare neall’abitato ellenistico di Monte S. Angelo, hanno restituito una sessantina di monete. Dai rinvenimenti monetali esaminati si evincono almeno tre fasi di circolazione: la prima, alquanto circoscritta, potrebbe ricondursi all’occupazione del sito come phrourion, dalla metà del IV sec. a.C.; la seconda fase si pone in corrispondenza con il primo impianto della città di Finziade del 282 a.C., anno in cui il tiranno la fece popolare dai Geloi esuli dalla loro polis, la cui esiguità di materiali numismatici corrisponde ad una scarsa vitalità del centro, che forse limitava le sue funzioni a quelle di difesa del territorio, con una costante presenza di presidi militari. Dai dati generali si conferma la presenza di una zecca locale in loco. La terza fase è sicuramente quella in cui si registra una maggiore presenza di circolante e permette di inquadrare il centro nella facies monetale tipica della ll guerra punica che caratterizza anche altre città siciliane dell’area sud-occidentale della Sicilia. La regressione nell’importanza del centro, registrata a livello archeologico dalla fine del II sec. a.C. al 40 a.C., anno della sua distruzione, sembra confermata dall’assenza di reperti numismatici databili in questo periodo sul Monte Sant’Angelo.

La circolazione monetale a Finziade alla luce dei rinvenimenti dall’abitato ellenistico di Monte S. Angelo (campagne di scavo 2004-2005)

PUGLISI, Mariangela
Primo
2013-01-01

Abstract

I ritrovamenti dalle aree scavate negli anni 2004 e 2005 nel sito dell’antica Finziade, in particolare neall’abitato ellenistico di Monte S. Angelo, hanno restituito una sessantina di monete. Dai rinvenimenti monetali esaminati si evincono almeno tre fasi di circolazione: la prima, alquanto circoscritta, potrebbe ricondursi all’occupazione del sito come phrourion, dalla metà del IV sec. a.C.; la seconda fase si pone in corrispondenza con il primo impianto della città di Finziade del 282 a.C., anno in cui il tiranno la fece popolare dai Geloi esuli dalla loro polis, la cui esiguità di materiali numismatici corrisponde ad una scarsa vitalità del centro, che forse limitava le sue funzioni a quelle di difesa del territorio, con una costante presenza di presidi militari. Dai dati generali si conferma la presenza di una zecca locale in loco. La terza fase è sicuramente quella in cui si registra una maggiore presenza di circolante e permette di inquadrare il centro nella facies monetale tipica della ll guerra punica che caratterizza anche altre città siciliane dell’area sud-occidentale della Sicilia. La regressione nell’importanza del centro, registrata a livello archeologico dalla fine del II sec. a.C. al 40 a.C., anno della sua distruzione, sembra confermata dall’assenza di reperti numismatici databili in questo periodo sul Monte Sant’Angelo.
2013
9788876892790
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