Il territorio di Gela è stato dichiarato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità “ad alto rischio di crisi ambientale” per la presenza del Polo petrolchimico che ha arrecato gravi danni all'ambiente e alla salute degli abitanti, con un elevato aumento del tasso di tumori e malformazioni. E’ stato condotto uno studio morfologico ed immunoistochimico allo scopo di valutare gli effetti dell’impatto ambientale su organi target, branchie, muscolo e fegato, di Trachurus trachurus, specie ittica utilizzata come biomonitor, campionata nell’area costiera di Gela. A tale scopo sono stati utilizzati come biomarkers il citocromo CYP1A, isoforma enzimatica coinvolta nei processi di detossificazione, e la p53, proteina con funzione di gene soppressore tumorale. Il protocollo sperimentale ha previsto campionamenti in vari punti dell’area costiera, in periodi differenti dell’anno, con l’obiettivo di valutare le risposte biochimiche e metaboliche degli organismi in presenza degli agenti inquinanti presenti nell’ambiente marino costiero, ecosistema complesso e dinamico. Lo studio morfologico ha evidenziato alterazioni strutturali come iperplasia dell’epitelio respiratorio, deformazione delle lamelle e congestione dei vasi sanguigni nelle branchie, aumento degli spazi interfibrillari nel muscolo, vacuolizzazione degli epatociti, congestione sinusoidale e aumento dei centri melanomacrofagici nel fegato, confermando che la maggior parte delle sostanze inquinanti si accumula in ordine decrescente nei tessuti di fegato > rene > branchie ~ intestino > muscolo. Le indagini immunoistochimiche hanno evidenziato una induzione sia del CYP1A, enzima preposto alla biotrasformazione di sostanze esogene ed endogene, sia della p53, gene soppressore tumorale. Tali alterazioni, indicatori di stress ambientale, sono state particolarmente evidenti nelle branchie, organi altamente esposti a sostanze inquinanti trasportate dall’acqua, importanti siti di assorbimento di esse, e nel fegato, organo metabolico per eccellenza, soprattutto nei pesci campionati nei mesi più caldi e in prossimità del Polo petrolchimico, confermando l'inquinamento ambientale del Golfo di Gela in conseguenza degli interessi economici che vi si accentrano.

RISCHIO AMBIENTALE NELL’AREA COSTIERA DI GELA: BIOMONITORAGGIO SU TRACHURUS TRACHURUS

CALABRO', Concetta;BERTUCCIO, CLARA;PALOMBIERI, DEBORAH;ALESCI, ALESSIO;ZENA, ROBERTO;CALO', Margherita;LO CASCIO, Patrizia
2013-01-01

Abstract

Il territorio di Gela è stato dichiarato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità “ad alto rischio di crisi ambientale” per la presenza del Polo petrolchimico che ha arrecato gravi danni all'ambiente e alla salute degli abitanti, con un elevato aumento del tasso di tumori e malformazioni. E’ stato condotto uno studio morfologico ed immunoistochimico allo scopo di valutare gli effetti dell’impatto ambientale su organi target, branchie, muscolo e fegato, di Trachurus trachurus, specie ittica utilizzata come biomonitor, campionata nell’area costiera di Gela. A tale scopo sono stati utilizzati come biomarkers il citocromo CYP1A, isoforma enzimatica coinvolta nei processi di detossificazione, e la p53, proteina con funzione di gene soppressore tumorale. Il protocollo sperimentale ha previsto campionamenti in vari punti dell’area costiera, in periodi differenti dell’anno, con l’obiettivo di valutare le risposte biochimiche e metaboliche degli organismi in presenza degli agenti inquinanti presenti nell’ambiente marino costiero, ecosistema complesso e dinamico. Lo studio morfologico ha evidenziato alterazioni strutturali come iperplasia dell’epitelio respiratorio, deformazione delle lamelle e congestione dei vasi sanguigni nelle branchie, aumento degli spazi interfibrillari nel muscolo, vacuolizzazione degli epatociti, congestione sinusoidale e aumento dei centri melanomacrofagici nel fegato, confermando che la maggior parte delle sostanze inquinanti si accumula in ordine decrescente nei tessuti di fegato > rene > branchie ~ intestino > muscolo. Le indagini immunoistochimiche hanno evidenziato una induzione sia del CYP1A, enzima preposto alla biotrasformazione di sostanze esogene ed endogene, sia della p53, gene soppressore tumorale. Tali alterazioni, indicatori di stress ambientale, sono state particolarmente evidenti nelle branchie, organi altamente esposti a sostanze inquinanti trasportate dall’acqua, importanti siti di assorbimento di esse, e nel fegato, organo metabolico per eccellenza, soprattutto nei pesci campionati nei mesi più caldi e in prossimità del Polo petrolchimico, confermando l'inquinamento ambientale del Golfo di Gela in conseguenza degli interessi economici che vi si accentrano.
2013
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