Gli accordi negli stabilimenti italiani della Fiat sembrano sviluppare le previsioni dell’accordo-quadro sulla riforma della contrattazione collettiva del 22 gennaio 2009, tra i sindacati (esclusa la Cgil) e le associazioni datoriali, che attribuiscono ai futuri CCNL la facoltà di consentire che in sede territoriale o aziendale vengano definite intese per modificare, parzialmente o integralmente, in via definitiva o temporanea, singoli istituti economici e/o normativi disciplinati a livello nazionale: le “clausole di uscita o opting-out. Una riforma contrattuale che sembra muoversi anche in una prospettiva “federalista” delle relazioni sindacali . La conseguenza è che sembra essere sottoposta ad una significativa revisione tutta la costruzione dottrinaria e giurisprudenziale relativa alla teoria della inderogabilità in peius del CCNL da parte della contrattazione integrativa. C’è da chiedersi però, se quanto avvenuto alla Fiat in Italia non è inquadrabile nel contesto del modello produttivo già sperimentato nell’ultimo decennio del ‘900 a livello planetario, basato sulla delocalizzazione delle produzioni da parte delle multinazionali, esternalizzazioni o outsourcing, parcellizzazione delle fasi di produzione, con la perdita di controllo sull’organizzazione del lavoro ovvero sulle stesse condizioni di lavoro da parte dei sindacati e l’indebolimento della loro azione, con la conseguente svalorizzazione del lavoro e la sua riduzione a puro elemento economicistico della competizione globale.

Diritto sindacale e Law&Economics: il caso Fiat

BALLISTRERI, Gandolfo Maurizio
2013-01-01

Abstract

Gli accordi negli stabilimenti italiani della Fiat sembrano sviluppare le previsioni dell’accordo-quadro sulla riforma della contrattazione collettiva del 22 gennaio 2009, tra i sindacati (esclusa la Cgil) e le associazioni datoriali, che attribuiscono ai futuri CCNL la facoltà di consentire che in sede territoriale o aziendale vengano definite intese per modificare, parzialmente o integralmente, in via definitiva o temporanea, singoli istituti economici e/o normativi disciplinati a livello nazionale: le “clausole di uscita o opting-out. Una riforma contrattuale che sembra muoversi anche in una prospettiva “federalista” delle relazioni sindacali . La conseguenza è che sembra essere sottoposta ad una significativa revisione tutta la costruzione dottrinaria e giurisprudenziale relativa alla teoria della inderogabilità in peius del CCNL da parte della contrattazione integrativa. C’è da chiedersi però, se quanto avvenuto alla Fiat in Italia non è inquadrabile nel contesto del modello produttivo già sperimentato nell’ultimo decennio del ‘900 a livello planetario, basato sulla delocalizzazione delle produzioni da parte delle multinazionali, esternalizzazioni o outsourcing, parcellizzazione delle fasi di produzione, con la perdita di controllo sull’organizzazione del lavoro ovvero sulle stesse condizioni di lavoro da parte dei sindacati e l’indebolimento della loro azione, con la conseguente svalorizzazione del lavoro e la sua riduzione a puro elemento economicistico della competizione globale.
2013
9788849521757
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