L’eremita Francesco di Paola, canonizzato nel 1519, ebbe un rapporto controverso con il re di Napoli Ferrante d’Aragona. Al nucleo storico di tali relazioni si sono sovrapposte poi, a evidenti fini devozionali, ulteriori notizie volte a esaltare il ruolo del Santo, che sarebbe sfuggito miracolosamente alla persecuzione del sovrano, che pure in precedenza aveva preso sotto la sua protezione il primo convento da lui fondato a Paola. Approfittando delle sopraggiunte esigenze di politica estera di Ferrante, secondo la tradizione Francesco lo avrebbe affrontato con determinazione e rimproverato aspramente per i soprusi commessi a danno dei sudditi, compiendo straordinari prodigi e profetizzando la rovina della sua dinastia se non si fosse pentito. Al di là delle incrostazioni agiografiche, risulta tuttavia che a Francesco venne in effetti affidato un ruolo importante nelle relazioni diplomatiche tra Ferrante, il papa e il re di Francia Luigi XI, gravemente ammalato, alla cui corte era stato inviato per esercitare le sue virtù taumaturgiche. Il miracolo non fu compiuto ma Francesco sarebbe rimasto per altri 24 anni in Francia, molto apprezzato per lo stile di vita estremamente austero e i poteri soprannaturali messi al servizio dei fedeli, tra cui gli stessi membri della casa reale.

Il controverso rapporto tra Francesco di Paola e Ferrante d'Aragona

Caridi, Giuseppe
2015-01-01

Abstract

L’eremita Francesco di Paola, canonizzato nel 1519, ebbe un rapporto controverso con il re di Napoli Ferrante d’Aragona. Al nucleo storico di tali relazioni si sono sovrapposte poi, a evidenti fini devozionali, ulteriori notizie volte a esaltare il ruolo del Santo, che sarebbe sfuggito miracolosamente alla persecuzione del sovrano, che pure in precedenza aveva preso sotto la sua protezione il primo convento da lui fondato a Paola. Approfittando delle sopraggiunte esigenze di politica estera di Ferrante, secondo la tradizione Francesco lo avrebbe affrontato con determinazione e rimproverato aspramente per i soprusi commessi a danno dei sudditi, compiendo straordinari prodigi e profetizzando la rovina della sua dinastia se non si fosse pentito. Al di là delle incrostazioni agiografiche, risulta tuttavia che a Francesco venne in effetti affidato un ruolo importante nelle relazioni diplomatiche tra Ferrante, il papa e il re di Francia Luigi XI, gravemente ammalato, alla cui corte era stato inviato per esercitare le sue virtù taumaturgiche. Il miracolo non fu compiuto ma Francesco sarebbe rimasto per altri 24 anni in Francia, molto apprezzato per lo stile di vita estremamente austero e i poteri soprannaturali messi al servizio dei fedeli, tra cui gli stessi membri della casa reale.
2015
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