La Vita Severini di Eugippio, composta durante la dominazione ostrogota, pur nell’inquadramento proprio di un’opera agiografica, fornisce preziose testimonianze sulla vita di coloro che abitavano, nella seconda metà del V secolo, la provincia del Norico ripense, oggetto di continui attacchi da parte di vari gruppi barbarici. In questa zona di confine, sulla sponda meridionale del Danubio, fu inevitabile che la produzione agricola, la redditività delle miniere, l’economia in generale subissero un serio declino allorquando si sfrangiò la difesa militare e si dissolse l’azione di presidio e contenimento del limes. La retribuzione delle milizie non giungeva più da tempo nelle province danubiane: scomparsa la paga dei soldati, la difesa era venuta meno, mancando una regia, un apparato centrale che dirigesse e coordinasse in modo ordinato la protezione della popolazione, che era divenuta una sorta di affare locale, spesso circoscritto alle singole città. In tale clima di desolata precarietà emerge prepotentemente la figura di Severino, secondo le caratteristiche dell’holy man che coniuga digiuni, penitenze, preghiere, miracoli ad un’azione politica sapiente e ad un’abile capacità di mediazione. Densi di significato l’incontro del santo con Odoacre e le profezie sul suo governo, che avrebbero conferito al regno del primo re d’Italia il crisma di un evento predisposto dalla Provvidenza.

Trasformazioni economiche e aspetti sociali del Norico nel V secolo attraverso la Vita Severini di Eugippio

CALIRI, Elena
2016-01-01

Abstract

La Vita Severini di Eugippio, composta durante la dominazione ostrogota, pur nell’inquadramento proprio di un’opera agiografica, fornisce preziose testimonianze sulla vita di coloro che abitavano, nella seconda metà del V secolo, la provincia del Norico ripense, oggetto di continui attacchi da parte di vari gruppi barbarici. In questa zona di confine, sulla sponda meridionale del Danubio, fu inevitabile che la produzione agricola, la redditività delle miniere, l’economia in generale subissero un serio declino allorquando si sfrangiò la difesa militare e si dissolse l’azione di presidio e contenimento del limes. La retribuzione delle milizie non giungeva più da tempo nelle province danubiane: scomparsa la paga dei soldati, la difesa era venuta meno, mancando una regia, un apparato centrale che dirigesse e coordinasse in modo ordinato la protezione della popolazione, che era divenuta una sorta di affare locale, spesso circoscritto alle singole città. In tale clima di desolata precarietà emerge prepotentemente la figura di Severino, secondo le caratteristiche dell’holy man che coniuga digiuni, penitenze, preghiere, miracoli ad un’azione politica sapiente e ad un’abile capacità di mediazione. Densi di significato l’incontro del santo con Odoacre e le profezie sul suo governo, che avrebbero conferito al regno del primo re d’Italia il crisma di un evento predisposto dalla Provvidenza.
2016
978-88-495-3124-4
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