The main theme of this thesis lies inside the connection that, from few decades, is going on between two different research fields, cognitive science and media studies. Its aim is to analyse how brain, through embodied simulation, reacts to fictional products such as movies and tv-series. We are talking of a mutual and univocal relation: fictional products may influence mind and memory, but at the same time, we interpret fictional products in different ways from other people thanks our past experiences. The long-time engagement required by tv-series allows the development of parasocial relationships between spectator, fictional world and characters who live in it. Emotions, building up of beliefs and different moral judgments are only few of the many aspects that may be affected by familiarity with what happens on screen. The last chapter of this thesis has the aim to insert another element in the relation between individual and media, the affective fandom, these kind of active audience that, beside to consume media, produce and remediate them in an affective and personal way of interpretation. This process allows them to a gradual appropriation of fictional worlds and to live them as an important part of their life.

Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno del dialogo che due discipline all’apparenza totalmente diverse e quasi contrapposte, ovvero le scienze cognitive e gli studi sui media, portano ormai avanti da qualche decennio. Il mio scopo è quello di analizzare come il cervello, attraverso i meccanismi di embodiment e simulazione incarnata, reagisca ai prodotti di finzione come film e serialità televisiva. Se da un lato questi ultimi possono influenzare la mente e la memoria, dall’altro è il nostro bagaglio di esperienze che ci permette di interpretare in maniera diversa (a volte addirittura contrapposta rispetto agli altri) ciò che abbiamo visto. La lunga durata della serialità televisiva (il tipo di narrazione che ho deciso di prendere in esame) permette inoltre lo sviluppo di vere e proprie relazioni parasociali fra lo spettatore, la storia e i personaggi. Aspetti come le emozioni, l’alterazione delle credenze e dei giudizi morali sono solo alcuni degli elementi che entrano in gioco quando si sviluppa una certa familiarità con ciò che succede oltre lo schermo. Ultimo argomento di questo elaborato sarà l’inserimento di un elemento di non poco conto all’interno del rapporto individuo/media, ovvero quello della comunità di spettatori appassionati che costituisce l’audience attiva. I prosumers, ovvero gli individui che, oltre a consumare contenuti mediali, ne producono a loro volta, rimediando l’opera di partenza per darne una propria personale interpretazione, in un processo di rielaborazione che li porta gradualmente ad appropriarsi dell’opera e a viverla come parte della loro quotidianità.

Per un approccio cognitivo alla serialità televisiva e al suo fandom

CALI', OLIMPIA
2017-12-12

Abstract

The main theme of this thesis lies inside the connection that, from few decades, is going on between two different research fields, cognitive science and media studies. Its aim is to analyse how brain, through embodied simulation, reacts to fictional products such as movies and tv-series. We are talking of a mutual and univocal relation: fictional products may influence mind and memory, but at the same time, we interpret fictional products in different ways from other people thanks our past experiences. The long-time engagement required by tv-series allows the development of parasocial relationships between spectator, fictional world and characters who live in it. Emotions, building up of beliefs and different moral judgments are only few of the many aspects that may be affected by familiarity with what happens on screen. The last chapter of this thesis has the aim to insert another element in the relation between individual and media, the affective fandom, these kind of active audience that, beside to consume media, produce and remediate them in an affective and personal way of interpretation. This process allows them to a gradual appropriation of fictional worlds and to live them as an important part of their life.
12-dic-2017
Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno del dialogo che due discipline all’apparenza totalmente diverse e quasi contrapposte, ovvero le scienze cognitive e gli studi sui media, portano ormai avanti da qualche decennio. Il mio scopo è quello di analizzare come il cervello, attraverso i meccanismi di embodiment e simulazione incarnata, reagisca ai prodotti di finzione come film e serialità televisiva. Se da un lato questi ultimi possono influenzare la mente e la memoria, dall’altro è il nostro bagaglio di esperienze che ci permette di interpretare in maniera diversa (a volte addirittura contrapposta rispetto agli altri) ciò che abbiamo visto. La lunga durata della serialità televisiva (il tipo di narrazione che ho deciso di prendere in esame) permette inoltre lo sviluppo di vere e proprie relazioni parasociali fra lo spettatore, la storia e i personaggi. Aspetti come le emozioni, l’alterazione delle credenze e dei giudizi morali sono solo alcuni degli elementi che entrano in gioco quando si sviluppa una certa familiarità con ciò che succede oltre lo schermo. Ultimo argomento di questo elaborato sarà l’inserimento di un elemento di non poco conto all’interno del rapporto individuo/media, ovvero quello della comunità di spettatori appassionati che costituisce l’audience attiva. I prosumers, ovvero gli individui che, oltre a consumare contenuti mediali, ne producono a loro volta, rimediando l’opera di partenza per darne una propria personale interpretazione, in un processo di rielaborazione che li porta gradualmente ad appropriarsi dell’opera e a viverla come parte della loro quotidianità.
Serialità televisiva; Cinema; Fandom; Performatività; Neuroestetica
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