Il divieto di maternità surrogata di cui all’art. 12, comma 6, l. n. 40/2004, Norme in materia di procreazione medicalmente assistita, ha in particolare determinato, negli ultimi tempi, un massiccio aumento dei casi di ricorso all’estero a tale tecnica da parte di numerose coppie italiane. Alla luce di questa esperienza, lo scritto si propone perciò di passare in rassegna le possibili alternative all’assolutezza dell’attuale proibizione: con riferimento, nello specifico, all’opportunità di introdurre una deroga almeno per i casi in commento ovvero di ripensare la portata del divieto in esame nella sua interezza. Dopo una breve disamina del panorama internazionale, continentale ed eurounitario delle normative in materia, si passa dunque all’individuazione dei valori costituzionali coinvolti da tale pratica (anche alla luce della più recente giurisprudenza costituzionale) per poi concludere immaginando quali prospettive di riforma possano realisticamente aprirsi pro futuro per il legislatore. Per non dimostrarsi sin da subito lesiva del fondamentale valore della dignità della gestante, a parere di chi scrive qualsivoglia ipotesi di revisione legislativa non potrà comunque prescindere dalla duplice, indispensabile, condizione della gratuità della pratica e del diritto al ripensamento da parte della madre surrogata.

In fuga dai divieti: una riflessione sulla proibizione italiana della gestazione per altri

Agosta Stefano
2018-01-01

Abstract

Il divieto di maternità surrogata di cui all’art. 12, comma 6, l. n. 40/2004, Norme in materia di procreazione medicalmente assistita, ha in particolare determinato, negli ultimi tempi, un massiccio aumento dei casi di ricorso all’estero a tale tecnica da parte di numerose coppie italiane. Alla luce di questa esperienza, lo scritto si propone perciò di passare in rassegna le possibili alternative all’assolutezza dell’attuale proibizione: con riferimento, nello specifico, all’opportunità di introdurre una deroga almeno per i casi in commento ovvero di ripensare la portata del divieto in esame nella sua interezza. Dopo una breve disamina del panorama internazionale, continentale ed eurounitario delle normative in materia, si passa dunque all’individuazione dei valori costituzionali coinvolti da tale pratica (anche alla luce della più recente giurisprudenza costituzionale) per poi concludere immaginando quali prospettive di riforma possano realisticamente aprirsi pro futuro per il legislatore. Per non dimostrarsi sin da subito lesiva del fondamentale valore della dignità della gestante, a parere di chi scrive qualsivoglia ipotesi di revisione legislativa non potrà comunque prescindere dalla duplice, indispensabile, condizione della gratuità della pratica e del diritto al ripensamento da parte della madre surrogata.
2018
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