Corpi di donne, corpi di madri. Profili bioetici.

Il saggio prende avvio dalle ambiguità che segnano il corpo vissuto - tra corpo per sé e corpo per altri, tra essere e non essere, avere e non avere il proprio corpo -, per soffermarsi sulle ambivalenze del corpo differente delle donne: un corpo che vive in modo diverso il confine tra sé e il mondo esterno, tra sé e l'altro, in particolare nella sessualità e nella maternità. A partire da questa premessa che si avvale dei contributi del pensiero delle donne, e in particolare del femminismo della differenza, e delle riflessioni sul materno, vengono rilette alcune tematiche bioetiche di inizio vita come la fecondazione in vitro e la maternità surrogata. L'intento è rileggere queste tematiche alla luce di una bioetica in cui le donne non siano solo oggetti di riflessione e di dibattito, ma anche, soggetti capaci di riscrivere, ridefinire, a partire dai loro "corpi pensanti", gli stessi termini della questione, andando al di là di vecchi e nuovi dualismi, ( tra corpo e mente, emozione e ragione), e tenendo sempre presente il primato della relazione.