Il presente lavoro intende sostenere l’intrinseca multimodalità che caratterizza i processi d’apprendimento linguistico. Nella vita di tutti giorni i bambini non esperiscono volti e voci isolatamente, bensì volti parlanti (stimoli visivi in sincrono con stimoli uditivi). La comunica- zione stessa fra due organismi costituisce quasi sempre un’ impresa multisensoriale che prevede il reciproco scambio di informazioni uni- modali (come le caratteristiche fisiche del volto del parlante) e amo- dali (come sincronicità, intensità, durata). Nonostante ciò, tradizionalmente volti e voci sono stati considerati domini separati e solo recentemente sono stati sviluppati paradigmi sperimentali volti a indagare le abilità d’integrazione di stimoli acu- stici e visivi nei bambini in fase prelinguistica. A questo proposito, è stato sperimentalmente dimostrato che perfino bimbi di pochi mesi riescono ad integrare stimoli audiovisivi. Inoltre, entrambi gli ambiti del processamento dei volti e dei suoni speech-like sono soggetti ad analoghe dinamiche evolutive a collo di bottiglia. Durante i primi mesi di vita infatti bias attenzionali e capacità discriminatorie non riguar- dano esclusivamente stimoli specie-specifici. Tuttavia col passare del tempo e tramite la massiccia esposizione agli stimoli presenti nell’am- biente di sviluppo si verifica un fenomeno di specializzazione percet- tiva (perceptual narrowing), osservato anche in ambito cross-modale, grazie al quale il bambino si sintonizza col proprio mondo sociale, parzialmente perdendo le vaste e indifferenziate abilità discrimina- torie di cui è dotato alla nascita. Attestata la presenza di questi fenomeni percettivi, rimane da capire l’aspetto relativo al “come”. In altri termini è necessario: speci- CODISCO X 101 ficarne i meccanismi di funzionamento, capire il ruolo che essi hanno nello sviluppo sensori-motorio e cognitivo del bambino e se siano pre- senti anche in altre specie. Ottenere una comprensione dei meccanismi che sottostanno a queste precoci abilità rappresenta una priorità per le moderne scienze cognitive del linguaggio in quanto essi potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nell’acquisizione della capacità arti- colatoria e fonatoria.

Cognizione sociale e linguaggio: la relazione fra face scanning e speech processing.

giuliana pulvirenti
2017-01-01

Abstract

Il presente lavoro intende sostenere l’intrinseca multimodalità che caratterizza i processi d’apprendimento linguistico. Nella vita di tutti giorni i bambini non esperiscono volti e voci isolatamente, bensì volti parlanti (stimoli visivi in sincrono con stimoli uditivi). La comunica- zione stessa fra due organismi costituisce quasi sempre un’ impresa multisensoriale che prevede il reciproco scambio di informazioni uni- modali (come le caratteristiche fisiche del volto del parlante) e amo- dali (come sincronicità, intensità, durata). Nonostante ciò, tradizionalmente volti e voci sono stati considerati domini separati e solo recentemente sono stati sviluppati paradigmi sperimentali volti a indagare le abilità d’integrazione di stimoli acu- stici e visivi nei bambini in fase prelinguistica. A questo proposito, è stato sperimentalmente dimostrato che perfino bimbi di pochi mesi riescono ad integrare stimoli audiovisivi. Inoltre, entrambi gli ambiti del processamento dei volti e dei suoni speech-like sono soggetti ad analoghe dinamiche evolutive a collo di bottiglia. Durante i primi mesi di vita infatti bias attenzionali e capacità discriminatorie non riguar- dano esclusivamente stimoli specie-specifici. Tuttavia col passare del tempo e tramite la massiccia esposizione agli stimoli presenti nell’am- biente di sviluppo si verifica un fenomeno di specializzazione percet- tiva (perceptual narrowing), osservato anche in ambito cross-modale, grazie al quale il bambino si sintonizza col proprio mondo sociale, parzialmente perdendo le vaste e indifferenziate abilità discrimina- torie di cui è dotato alla nascita. Attestata la presenza di questi fenomeni percettivi, rimane da capire l’aspetto relativo al “come”. In altri termini è necessario: speci- CODISCO X 101 ficarne i meccanismi di funzionamento, capire il ruolo che essi hanno nello sviluppo sensori-motorio e cognitivo del bambino e se siano pre- senti anche in altre specie. Ottenere una comprensione dei meccanismi che sottostanno a queste precoci abilità rappresenta una priorità per le moderne scienze cognitive del linguaggio in quanto essi potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nell’acquisizione della capacità arti- colatoria e fonatoria.
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