La città di Hispalis (Siviglia) situata nel basso Guadalquivir, nel punto di convergenza tra i traffici marittimi e i traffici fluviali, conosce un grande sviluppo economico grazie al suo porto, che a partire dall’età augustea, diventa la porta d’accesso alla provincia Betica e mantiene un ruolo primario, legato ai traffici annonari, durante tutta l’intero periodo romano. Anche durante l’epoca tardoantica quando gli equilibri commerciali nel Mediterraneo mutano a favore di altre province, Hispalis conserva la propria vitalità, rimanendo un punto di riferimento per il traffico interprovinciale. La fine del II secolo a.C. segna l’inizio delle relazioni commerciali tra la città sudispanica e l’Italia, evidenziate dal ritrovamento, in vari contesti archeologici sivigliani, di frammenti anforici di provenienza italica. Il presente lavoro di ricerca ha come oggetto precisamente la ricostruzione delle dinamiche commerciali tra Hispalis e l’Italia dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., attraverso lo studio delle importazioni anforiche provenienti dalla penisola appenninica e dalla Sicilia. La finalità ultima è quella di apportare un modesto contributo alla ricerca relativa alla diffusione dei prodotti italici nei mercati della Hispania meridionale, tema che è divenuto oggetto di interesse scientifico solo di recente e che, fino ad ora, non è stato trattato in nessuna pubblicazione di natura monografica. Lo studio si è focalizzato sull’individuazione delle principali aree di produzione dei manufatti anforici in esame, attraverso l’integrazione delle informazioni derivanti dallo studio tipologico con i risultati delle analisi archeometriche (analisi mineralogico-petrografiche su sezioni sottili e analisi chimiche per fluorescenza a raggi X). La quantificazione dei nostri frammenti per gruppo petrografico di appartenenza, ha consentito una valutazione dell’importanza relativa delle diverse aree di produzione durante il periodo considerato. Analogamente, dal confronto dei dati quantitativi relativi ai tipi anforici italici e di diversa provenienza, si è cercato di stimare il peso dei prodotti dell’Italia sul mercato hispalense rispetto alle produzioni locali e alle importazioni delle province.

Las ánforas itálicas en Hispalis. Áreas de procedencia y dinámica comercial entre los siglos II a.C. y VI d.C.

SICLARI, PATRIZIA
2019-01-01

Abstract

La città di Hispalis (Siviglia) situata nel basso Guadalquivir, nel punto di convergenza tra i traffici marittimi e i traffici fluviali, conosce un grande sviluppo economico grazie al suo porto, che a partire dall’età augustea, diventa la porta d’accesso alla provincia Betica e mantiene un ruolo primario, legato ai traffici annonari, durante tutta l’intero periodo romano. Anche durante l’epoca tardoantica quando gli equilibri commerciali nel Mediterraneo mutano a favore di altre province, Hispalis conserva la propria vitalità, rimanendo un punto di riferimento per il traffico interprovinciale. La fine del II secolo a.C. segna l’inizio delle relazioni commerciali tra la città sudispanica e l’Italia, evidenziate dal ritrovamento, in vari contesti archeologici sivigliani, di frammenti anforici di provenienza italica. Il presente lavoro di ricerca ha come oggetto precisamente la ricostruzione delle dinamiche commerciali tra Hispalis e l’Italia dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., attraverso lo studio delle importazioni anforiche provenienti dalla penisola appenninica e dalla Sicilia. La finalità ultima è quella di apportare un modesto contributo alla ricerca relativa alla diffusione dei prodotti italici nei mercati della Hispania meridionale, tema che è divenuto oggetto di interesse scientifico solo di recente e che, fino ad ora, non è stato trattato in nessuna pubblicazione di natura monografica. Lo studio si è focalizzato sull’individuazione delle principali aree di produzione dei manufatti anforici in esame, attraverso l’integrazione delle informazioni derivanti dallo studio tipologico con i risultati delle analisi archeometriche (analisi mineralogico-petrografiche su sezioni sottili e analisi chimiche per fluorescenza a raggi X). La quantificazione dei nostri frammenti per gruppo petrografico di appartenenza, ha consentito una valutazione dell’importanza relativa delle diverse aree di produzione durante il periodo considerato. Analogamente, dal confronto dei dati quantitativi relativi ai tipi anforici italici e di diversa provenienza, si è cercato di stimare il peso dei prodotti dell’Italia sul mercato hispalense rispetto alle produzioni locali e alle importazioni delle province.
2019
Archeologia romana; anfore; commercio; archeometria.
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