Spesso il linguaggio psicotico sembra fallire gli scopi comunicativi a causa di intrinseche difficoltà pragmatiche. Infatti, secondo recenti studi di neurolinguistica, di neuropsicologia e/o di pragmatica clinica, sembra che – soprattutto nella schizofrenia – tali difficoltà comunicative siano dovute (oltre che alle manifestazioni deliranti e allucinatorie del malato) a una serie di altri disturbi cognitivi: per esempio, delle funzioni esecutive (EF), della teoria della mente (ToM) e/o della cognizione sociale . Pare, perciò, che questi disturbi cognitivi possano riflettersi nel discorso schizofrenico, determinando la mancanza di adeguatezza al contesto delle espressioni dei malati e, in definitiva, i loro fallimenti comunicativi e relazionali, nonché appunto le loro scarse capacità nella comprensione e nella produzione delle forme del linguaggio figurato. In particolare, nelle difficoltà pragmatiche dei soggetti schizofrenici sembrano evidenti alcune classiche violazioni delle “massime conversazionali di Grice” (Sperber, Wilson, 1995; Cummings, 2009; 2014). Tuttavia, per comprendere appieno le caratteristiche del discorso psicotico e/o per valutare le capacità dei soggetti schizofrenici nell’uso di espressioni figurate – a parte le indagini più recenti validate dai protocolli sperimentali – sono da ricordare le osservazioni del passato, soprattutto quelle che hanno cercato di cogliere il senso anche delle cosiddette produzioni schizofasiche e/o glossolaliche: vale a dire, il significato e il senso delle espressioni incomprensibili, delle ‘insalate di parole’ ecc. (Piro, 1967; Forrest, 1976; Borgna, 1984; 1985). In ogni caso, tralasciando per il momento gli aspetti più indaganti del discorso psicotico-schizofrenico, in questo breve saggio – attraverso il commento di alcuni brani tratti da una serie di interviste cliniche con soggetti psicotici-paranoici – cercheremo di focalizzare le forme espressive, discorsive e il linguaggio figurato che emerge dagli scritti e/o dalle dichiarazioni dei deliranti lucidi. Dunque, ci soffermeremo sulla retorica delirante lucida paranoica e sulla sua connotazione metaforica, ironica e sarcastica.

Il linguaggio figurato nella retorica paranoica. Note di pragmatica clinica

Antonino Bucca
2019-01-01

Abstract

Spesso il linguaggio psicotico sembra fallire gli scopi comunicativi a causa di intrinseche difficoltà pragmatiche. Infatti, secondo recenti studi di neurolinguistica, di neuropsicologia e/o di pragmatica clinica, sembra che – soprattutto nella schizofrenia – tali difficoltà comunicative siano dovute (oltre che alle manifestazioni deliranti e allucinatorie del malato) a una serie di altri disturbi cognitivi: per esempio, delle funzioni esecutive (EF), della teoria della mente (ToM) e/o della cognizione sociale . Pare, perciò, che questi disturbi cognitivi possano riflettersi nel discorso schizofrenico, determinando la mancanza di adeguatezza al contesto delle espressioni dei malati e, in definitiva, i loro fallimenti comunicativi e relazionali, nonché appunto le loro scarse capacità nella comprensione e nella produzione delle forme del linguaggio figurato. In particolare, nelle difficoltà pragmatiche dei soggetti schizofrenici sembrano evidenti alcune classiche violazioni delle “massime conversazionali di Grice” (Sperber, Wilson, 1995; Cummings, 2009; 2014). Tuttavia, per comprendere appieno le caratteristiche del discorso psicotico e/o per valutare le capacità dei soggetti schizofrenici nell’uso di espressioni figurate – a parte le indagini più recenti validate dai protocolli sperimentali – sono da ricordare le osservazioni del passato, soprattutto quelle che hanno cercato di cogliere il senso anche delle cosiddette produzioni schizofasiche e/o glossolaliche: vale a dire, il significato e il senso delle espressioni incomprensibili, delle ‘insalate di parole’ ecc. (Piro, 1967; Forrest, 1976; Borgna, 1984; 1985). In ogni caso, tralasciando per il momento gli aspetti più indaganti del discorso psicotico-schizofrenico, in questo breve saggio – attraverso il commento di alcuni brani tratti da una serie di interviste cliniche con soggetti psicotici-paranoici – cercheremo di focalizzare le forme espressive, discorsive e il linguaggio figurato che emerge dagli scritti e/o dalle dichiarazioni dei deliranti lucidi. Dunque, ci soffermeremo sulla retorica delirante lucida paranoica e sulla sua connotazione metaforica, ironica e sarcastica.
2019
978-88-255-2659-2
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