Il volume presenta i risultati teorici del lavoro di analisi del testo hegeliano condotto nella prima edizione italiana integrale dell’opera (4 voll.), a cura di P. Giuspoli, G. Castegnaro, P. Livieri (McGill University), F. Orsini (Universidade Federal de Lavras). Nel panorama della Hegel-Forschung internazionale, la lettura proposta in questo volume si pone anzitutto in opposizione nei confronti di chi considera la Scienza della logica come un momento di rottura rispetto alla prospettiva trascendentale kantiana, in vista di una mera restaurazione di una concezione pre-critica dell’ontologia. Si considera invece la Scienza della logica come un’opera che si sviluppa sulla base della svolta trascendentale kantiana, soprattutto in quanto conduce la discussione sulla costituzione degli oggetti del sapere ad un esame fondamentale della loro articolazione concettuale (Jaeschke, Pippin). Si pensa, tuttavia, che la sua interpretazione come estensione o radicalizzazione del trascendentalismo kantiano (McDowell), oppure come teoria primariamente orientata a definire le ‘condizioni di accesso’ al reale (Gabriel), debbano essere integrate, dando conto adeguatamente dell’obiettivo principale dell’opera, vale a dire la costituzione scientifica della filosofia come manifestazione concreta della forma propria della realtà considerata. La Logica hegeliana può essere considerata un olismo, in quanto presuppone un’unità fondamentale della realtà; ma si tratta di un olismo del tutto pe¬culiare, che critica il riferimento ad un assoluto indeterminato e irriflesso, un uno-tutto sostanziale, svuotato del contenuto vario del mondo. Certamente esso può essere inteso come un conceptual holism (Brandom), specificando, però, che per ‘concetto’ Hegel non intende una struttura formale convenzionale, né per ‘contenuto concettuale’ intende un contenuto relativo alla specifica struttura normativa rispetto al quale esso si determina storicamente (Zambrana). La lettura offerta è compatibile con l’interpretazione della Logica hegeliana come superamento sia della prospettiva trascendentale (Chiereghin, Fulda, Henrich, Lugarini), sia del paradigma referenzialistico (Brinkmann), entro il quadro di un radicale ripensamento della prospettiva ontologica (Duque, Ferrarin, Illetterati, Nuzzo, Tinland). Il volume mostra come la Scienza della logica sia interpretabile come una teoria unificata del concetto, da intendere come un’attività di auto-mediazione; in quest’attività consiste propriamente per Hegel il begreifen e questo si manifesta, nel quadro della Scienza della logica, nell’auto-esplicazione puramente logica della razionalità.

Logica del pensiero concettuale. Una rilettura della 'Scienza della logica' di Hegel

Giuspoli, Paolo
2019-01-01

Abstract

Il volume presenta i risultati teorici del lavoro di analisi del testo hegeliano condotto nella prima edizione italiana integrale dell’opera (4 voll.), a cura di P. Giuspoli, G. Castegnaro, P. Livieri (McGill University), F. Orsini (Universidade Federal de Lavras). Nel panorama della Hegel-Forschung internazionale, la lettura proposta in questo volume si pone anzitutto in opposizione nei confronti di chi considera la Scienza della logica come un momento di rottura rispetto alla prospettiva trascendentale kantiana, in vista di una mera restaurazione di una concezione pre-critica dell’ontologia. Si considera invece la Scienza della logica come un’opera che si sviluppa sulla base della svolta trascendentale kantiana, soprattutto in quanto conduce la discussione sulla costituzione degli oggetti del sapere ad un esame fondamentale della loro articolazione concettuale (Jaeschke, Pippin). Si pensa, tuttavia, che la sua interpretazione come estensione o radicalizzazione del trascendentalismo kantiano (McDowell), oppure come teoria primariamente orientata a definire le ‘condizioni di accesso’ al reale (Gabriel), debbano essere integrate, dando conto adeguatamente dell’obiettivo principale dell’opera, vale a dire la costituzione scientifica della filosofia come manifestazione concreta della forma propria della realtà considerata. La Logica hegeliana può essere considerata un olismo, in quanto presuppone un’unità fondamentale della realtà; ma si tratta di un olismo del tutto pe¬culiare, che critica il riferimento ad un assoluto indeterminato e irriflesso, un uno-tutto sostanziale, svuotato del contenuto vario del mondo. Certamente esso può essere inteso come un conceptual holism (Brandom), specificando, però, che per ‘concetto’ Hegel non intende una struttura formale convenzionale, né per ‘contenuto concettuale’ intende un contenuto relativo alla specifica struttura normativa rispetto al quale esso si determina storicamente (Zambrana). La lettura offerta è compatibile con l’interpretazione della Logica hegeliana come superamento sia della prospettiva trascendentale (Chiereghin, Fulda, Henrich, Lugarini), sia del paradigma referenzialistico (Brinkmann), entro il quadro di un radicale ripensamento della prospettiva ontologica (Duque, Ferrarin, Illetterati, Nuzzo, Tinland). Il volume mostra come la Scienza della logica sia interpretabile come una teoria unificata del concetto, da intendere come un’attività di auto-mediazione; in quest’attività consiste propriamente per Hegel il begreifen e questo si manifesta, nel quadro della Scienza della logica, nell’auto-esplicazione puramente logica della razionalità.
2019
Rationes
978-88-6938-188-1
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