Il contributo si prefigge di indagare la rilevanza della nozione di “conversione” nella filosofia di Heidegger; da tale prospettiva viene sviluppata un’interpretazione della filosofia non come prestazione cognitiva ma come attitudine etica e pragmatica sulla base dell’approccio terapeutico di Nietzsche. Secondo Platone la filosofia si determina originariamente come periagoghè, ovvero conversione di tutto il corpo e di tutta l’anima dal divenire all’essere. Nella lettura heideggeriana tale “inversione” diviene, nella filosofia moderna, un processo intellettuale e razionale, una metanoia cognitiva, che viene raggiunta attraverso l’uso corretto e metodico della ragione. La conversione come periagoghè, invece, assume un ruolo centrale nell’interpretazione heideggeriana degli anni Venti del protocristianesimo e nella formulazione dell’analitica esistenziale, che si basa sul volgersi dall’inautentico verso l’autentico. Tale concetto di conversione è importante, inoltre, nel pensiero della svolta e nella successiva teorizzazione dell’Ereignis, in cui si delinea una nuova concezione del darsi dell’essere come appello che richiede un mutamento radicale.
L'arte della periagoghé. La 'conversione' come gesto fondamentale del pensiero di M. Heidegger
S. Gorgone
2018-01-01
Abstract
Il contributo si prefigge di indagare la rilevanza della nozione di “conversione” nella filosofia di Heidegger; da tale prospettiva viene sviluppata un’interpretazione della filosofia non come prestazione cognitiva ma come attitudine etica e pragmatica sulla base dell’approccio terapeutico di Nietzsche. Secondo Platone la filosofia si determina originariamente come periagoghè, ovvero conversione di tutto il corpo e di tutta l’anima dal divenire all’essere. Nella lettura heideggeriana tale “inversione” diviene, nella filosofia moderna, un processo intellettuale e razionale, una metanoia cognitiva, che viene raggiunta attraverso l’uso corretto e metodico della ragione. La conversione come periagoghè, invece, assume un ruolo centrale nell’interpretazione heideggeriana degli anni Venti del protocristianesimo e nella formulazione dell’analitica esistenziale, che si basa sul volgersi dall’inautentico verso l’autentico. Tale concetto di conversione è importante, inoltre, nel pensiero della svolta e nella successiva teorizzazione dell’Ereignis, in cui si delinea una nuova concezione del darsi dell’essere come appello che richiede un mutamento radicale.File | Dimensione | Formato | |
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