Il presente contributo si prefigge di interpretare la proposta filosofica del filosofo tedesco Gernot Böhme di una nuova fenomenologia della natura nel senso di un’integrazione della fenomenologia classica husserliana che, a parere di Böhme, avrebbe trascurato il fenomeno della natura diventando, così, una pura analisi della coscienza con un marcato carattere trascendentale. Il punto di partenza è la Nuova Fenomenologia di Hermann Schmitz che concepisce il fenomeno come “datità nel sentire corporeo”. Böhme enfatizza la concretezza dell’esperienza umana corporea nell’ambiente naturale con l’obiettivo pratico (etico ed ecologico) di mostrare che gli uomini sono parte della natura. A tal fine egli si rifà alla concezione aristotelica della natura ed alla teoria goethiana dei colori. Il modo in cui la natura influenza la nostra situazionalità emotiva (Befindlichkeit) è chiamato da Böhme atmosfera. Nella sua particolare qualità ontologica (le atmosfere sono “quasi-cose” e si situano in una sfera intermedia tra soggetto ed oggetto), l’atmosfera rappresenta il nucleo fenomenologico della concezione della natura di Böhme. Egli interpreta le atmosfere come irradiazioni ed evocazioni di spazi, cose ed esseri umani, come risonanze corporee di ambienti viventi, fisici, architettonici e naturali che possiamo percepire attraverso particolari esperienze aisthesiologiche. Il potere fisiognomico ed espressivo delle atmosfere naturali, che Böhme ritrova specialmente nei paesaggi, rappresenta il carattere più rappresentativo della sua fenomenologia delle atmosfere.

Per una nuova fenomenologia della natura. La filosofia delle atmosfere di Gernot Böhme

Sandro Gorgone
2018-01-01

Abstract

Il presente contributo si prefigge di interpretare la proposta filosofica del filosofo tedesco Gernot Böhme di una nuova fenomenologia della natura nel senso di un’integrazione della fenomenologia classica husserliana che, a parere di Böhme, avrebbe trascurato il fenomeno della natura diventando, così, una pura analisi della coscienza con un marcato carattere trascendentale. Il punto di partenza è la Nuova Fenomenologia di Hermann Schmitz che concepisce il fenomeno come “datità nel sentire corporeo”. Böhme enfatizza la concretezza dell’esperienza umana corporea nell’ambiente naturale con l’obiettivo pratico (etico ed ecologico) di mostrare che gli uomini sono parte della natura. A tal fine egli si rifà alla concezione aristotelica della natura ed alla teoria goethiana dei colori. Il modo in cui la natura influenza la nostra situazionalità emotiva (Befindlichkeit) è chiamato da Böhme atmosfera. Nella sua particolare qualità ontologica (le atmosfere sono “quasi-cose” e si situano in una sfera intermedia tra soggetto ed oggetto), l’atmosfera rappresenta il nucleo fenomenologico della concezione della natura di Böhme. Egli interpreta le atmosfere come irradiazioni ed evocazioni di spazi, cose ed esseri umani, come risonanze corporee di ambienti viventi, fisici, architettonici e naturali che possiamo percepire attraverso particolari esperienze aisthesiologiche. Il potere fisiognomico ed espressivo delle atmosfere naturali, che Böhme ritrova specialmente nei paesaggi, rappresenta il carattere più rappresentativo della sua fenomenologia delle atmosfere.
2018
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