Il saggio ricostruisce il fondamento teorico del potere giudiziario di integrazione delle lacune del diritto, secondo il positivismo giuridico, e ripercorre le origini della crisi di tale fondamento, dovuta al dissolvimento dello Stato liberale ed al passaggio verso una forma di Stato pluralistica. L’A. ricerca una nuova base teorica per l’attività giudiziaria in questione, entro le coordinate radicalmente mutate dello Stato costituzionale. L’attività con cui il giudice colma i silenzi della legge è compatibile con la teoria della separazione dei poteri? E non entra forse in irrimediabile attrito con il principio democratico, che affida la produzione legislativa alle assemblee rappresentative? L'Appendice al volume riproduce gli esiti di un esperimento didattico avviato a partire dal 2016 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina, la simulazione di un processo davanti alla Corte edu sull'ipotetico caso Cappato (come ideale prosecuzione del "finto processo costituzionale" ideato da T. Martines). Gli atti della simulazione sono commentati da Antonio D'Aloia. Attraverso l’esame dei più drammatici hard cases che si sono affacciati nel nostro ordinamento, si tenta di dare risposta a tali cruciali quesiti, proponendo nelle conclusioni un modello di decisione giudiziaria atto ad ovviare alla drammatica incertezza – che si fa ancor più acuta nel campo penale – dovuta alla possibilità di verdetti antitetici, eppure entrambi giuridicamente corretti.

Il giudice soggetto alla legge ... in assenza di legge: lacune e meccanismi integrativi. In Appendice: Simulazione di un processo davanti alla Corte edu (Caso Cappato vs. Italia), Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Messina

Giusi Sorrenti
2020-01-01

Abstract

Il saggio ricostruisce il fondamento teorico del potere giudiziario di integrazione delle lacune del diritto, secondo il positivismo giuridico, e ripercorre le origini della crisi di tale fondamento, dovuta al dissolvimento dello Stato liberale ed al passaggio verso una forma di Stato pluralistica. L’A. ricerca una nuova base teorica per l’attività giudiziaria in questione, entro le coordinate radicalmente mutate dello Stato costituzionale. L’attività con cui il giudice colma i silenzi della legge è compatibile con la teoria della separazione dei poteri? E non entra forse in irrimediabile attrito con il principio democratico, che affida la produzione legislativa alle assemblee rappresentative? L'Appendice al volume riproduce gli esiti di un esperimento didattico avviato a partire dal 2016 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina, la simulazione di un processo davanti alla Corte edu sull'ipotetico caso Cappato (come ideale prosecuzione del "finto processo costituzionale" ideato da T. Martines). Gli atti della simulazione sono commentati da Antonio D'Aloia. Attraverso l’esame dei più drammatici hard cases che si sono affacciati nel nostro ordinamento, si tenta di dare risposta a tali cruciali quesiti, proponendo nelle conclusioni un modello di decisione giudiziaria atto ad ovviare alla drammatica incertezza – che si fa ancor più acuta nel campo penale – dovuta alla possibilità di verdetti antitetici, eppure entrambi giuridicamente corretti.
2020
978-88-9391-759-9
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Descrizione: Il giudice soggetto alla legge … in assenza di legge
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