L’Open Banking (locuzione con la quale si identifica, in sintesi, un nuovo modello operativo che prevede l’accessibilità dei sistemi bancari da parte di terzi fornitori di specifici servizi, c.d. TPPs) è emblematico del processo di profonda trasformazione in corso nel settore bancario, in quanto esprime perfettamente l’attuale tendenza alla disarticolazione della catena produttiva dei servizi finanziari e alla contestuale “disintermediazione” degli operatori tradizionali, in favore di nuove categorie di soggetti (PISPs e AISPs). La novità del fenomeno, considerato alla stregua di un nuovo paradigma dell’operatività bancaria, prospetta al giurista questioni inedite e complesse, alcune di carattere generale, legate alla rapida espansione del FinTech e alle relative problematiche regolatorie e di supervisione, altre più specifiche, direttamente correlate alle peculiarità della materia in esame. Tralasciando gli aspetti della prima tipologia, può constatarsi come i primi studi in tema di Open Banking si siano concentrati essenzialmente lungo specifici filoni di indagine (ad es., individuazione dei caratteri dell’attività di impresa dei nuovi operatori e connessi profili di responsabilità civilistica, o disamina delle questioni relative alla tutela della privacy dei titolari dei conti di pagamento), privilegiando un approccio “settoriale” alla materia, che finisce inevitabilmente col trascurare una ricostruzione complessiva del fenomeno. Scopo di questo lavoro, pertanto, è sviluppare un’analisi completa e ad ampio raggio delle principali problematiche giuridiche concernenti il nuovo modello dei sistemi bancari aperti, con particolare riguardo a: i) tutela della concorrenza e possibili interventi in chiave antitrust, alla luce della recente evoluzione del mercato; ii) protezione dei dati dei titolari dei conti di pagamento e individuazione dei limiti all’utilizzo dei dati medesimi, sulla base delle disposizioni dettate dalla PSD 2 e dal GDPR; iii) ricostruzione del regime di responsabilità dei prestatori dei nuovi servizi di pagamento, per come delineato dalla PSD 2 e dalla normativa italiana di attuazione. Si intende, in tal modo, offrire al lettore una visione d’insieme dell’argomento trattato, che tenga conto delle diverse intersezioni fra le varie aree di indagine, nonché dei trade-offs esistenti fra i distinti obiettivi della regolamentazione (ad es., fra apertura concorrenziale del mercato, da un lato, e sicurezza nell’erogazione dei nuovi servizi di pagamento e tutela dei dati personali dell’utente, dall’altro). L’intento finale è valutare l’adeguatezza delle attuali scelte legislative in materia di Open Banking e individuare, al contempo, quei profili di criticità che necessiterebbero di un intervento correttivo.

Open Banking, Open Problems. Aspetti controversi del nuovo modello dei "sistemi bancari aperti"

francesco ciraolo
2020-01-01

Abstract

L’Open Banking (locuzione con la quale si identifica, in sintesi, un nuovo modello operativo che prevede l’accessibilità dei sistemi bancari da parte di terzi fornitori di specifici servizi, c.d. TPPs) è emblematico del processo di profonda trasformazione in corso nel settore bancario, in quanto esprime perfettamente l’attuale tendenza alla disarticolazione della catena produttiva dei servizi finanziari e alla contestuale “disintermediazione” degli operatori tradizionali, in favore di nuove categorie di soggetti (PISPs e AISPs). La novità del fenomeno, considerato alla stregua di un nuovo paradigma dell’operatività bancaria, prospetta al giurista questioni inedite e complesse, alcune di carattere generale, legate alla rapida espansione del FinTech e alle relative problematiche regolatorie e di supervisione, altre più specifiche, direttamente correlate alle peculiarità della materia in esame. Tralasciando gli aspetti della prima tipologia, può constatarsi come i primi studi in tema di Open Banking si siano concentrati essenzialmente lungo specifici filoni di indagine (ad es., individuazione dei caratteri dell’attività di impresa dei nuovi operatori e connessi profili di responsabilità civilistica, o disamina delle questioni relative alla tutela della privacy dei titolari dei conti di pagamento), privilegiando un approccio “settoriale” alla materia, che finisce inevitabilmente col trascurare una ricostruzione complessiva del fenomeno. Scopo di questo lavoro, pertanto, è sviluppare un’analisi completa e ad ampio raggio delle principali problematiche giuridiche concernenti il nuovo modello dei sistemi bancari aperti, con particolare riguardo a: i) tutela della concorrenza e possibili interventi in chiave antitrust, alla luce della recente evoluzione del mercato; ii) protezione dei dati dei titolari dei conti di pagamento e individuazione dei limiti all’utilizzo dei dati medesimi, sulla base delle disposizioni dettate dalla PSD 2 e dal GDPR; iii) ricostruzione del regime di responsabilità dei prestatori dei nuovi servizi di pagamento, per come delineato dalla PSD 2 e dalla normativa italiana di attuazione. Si intende, in tal modo, offrire al lettore una visione d’insieme dell’argomento trattato, che tenga conto delle diverse intersezioni fra le varie aree di indagine, nonché dei trade-offs esistenti fra i distinti obiettivi della regolamentazione (ad es., fra apertura concorrenziale del mercato, da un lato, e sicurezza nell’erogazione dei nuovi servizi di pagamento e tutela dei dati personali dell’utente, dall’altro). L’intento finale è valutare l’adeguatezza delle attuali scelte legislative in materia di Open Banking e individuare, al contempo, quei profili di criticità che necessiterebbero di un intervento correttivo.
2020
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Descrizione: F. Ciraolo, Open Banking, Open Problems
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3177199
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