Attraverso la restituzione di alcuni frammenti etnografici confezionati durante la prima fase di confinamento domestico, il contributo esplora le condizioni di esistenza materiali di un gruppo di lavoratori migranti informali in Sicilia e in Calabria. In particolare, l'articolo intende mettere a fuoco elementi utili a stabilire una linea di continuità relativamente all’esercizio di politiche e di pratiche istituzionali discriminatorie nei confronti delle persone migranti, precedenti all’esplosione dell’epidemia e rinvigoritesi per via della crisi. Sotto il profilo teorico, l’obiettivo del contributo è quindi cogliere la continuità con i dispositivi e criteri di emarginazione economica e sociale già pienamente collaudati ed esercitati nei confronti delle persone migranti e delle fasce di popolazione più povere. Dal punto di vista etnografico, la priorità è documentare come l’emergenza abbia giovato al peggioramento delle loro condizioni materiali di esistenza. In particolare, l’articolo si riferisce alle anomalie e alle contraddizioni che hanno contraddistinto la fase del confinamento e che hanno fatto risaltare i vuoti intenzionalmente realizzati dalla politica nei settori del sociale e del lavoro a discapito delle persone migranti e di quelle più povere..

Quando la normalità è il problema. Un'analisi sugli effetti dell'epidemia da Covid-19 nella vita delle persone migranti che vivono e lavorano informalmente in Sicilia e Calabria.

Giuliana Sanò
2020-01-01

Abstract

Attraverso la restituzione di alcuni frammenti etnografici confezionati durante la prima fase di confinamento domestico, il contributo esplora le condizioni di esistenza materiali di un gruppo di lavoratori migranti informali in Sicilia e in Calabria. In particolare, l'articolo intende mettere a fuoco elementi utili a stabilire una linea di continuità relativamente all’esercizio di politiche e di pratiche istituzionali discriminatorie nei confronti delle persone migranti, precedenti all’esplosione dell’epidemia e rinvigoritesi per via della crisi. Sotto il profilo teorico, l’obiettivo del contributo è quindi cogliere la continuità con i dispositivi e criteri di emarginazione economica e sociale già pienamente collaudati ed esercitati nei confronti delle persone migranti e delle fasce di popolazione più povere. Dal punto di vista etnografico, la priorità è documentare come l’emergenza abbia giovato al peggioramento delle loro condizioni materiali di esistenza. In particolare, l’articolo si riferisce alle anomalie e alle contraddizioni che hanno contraddistinto la fase del confinamento e che hanno fatto risaltare i vuoti intenzionalmente realizzati dalla politica nei settori del sociale e del lavoro a discapito delle persone migranti e di quelle più povere..
2020
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