Tra le forme di cooperazione organizzata, un ruolo preminente è svolto dai consorzi che, anche nel settore agroalimentare, sono stati ritenuti fondamentali dal legislatore europeo ai fini della protezione e promozione dei prodotti di qualità, al punto da demandare agli Stati membri la facoltà di incoraggiarne la formazione ed il funzionamento sui rispettivi territori. Gli organismi consortili si caratterizzano per una fisionomia ibrida, assimilabile a quella degli organismi interprofessionali, che li esclude dal regime di esenzione dettato per gli imprenditori agricoli in materia di libera competizione commerciale. Pur restando organismi privati volontariamente costituiti, i consorzi di tutela maggiormente rappresentativi assumono – di fatto – il ruolo di consorzi obbligatori per l’efficacia erga omnes degli accordi assunti, da un lato; e, dall’altro, per l’obbligo di contribuzione gravante sui non consorziati, sebbene in misura proporzionata ai servizi ricevuti. Per quanto sembri configurarsi una discrasia, in realtà, i poteri erga omnes si giustificano in ragione del fatto che i consorzi perseguono interessi pubblici, superando i vantaggi individuali che si sviluppano nell’ottica di filiera. Mirando ad esaltare la “territorialità” dei prodotti ed a valorizzare le tradizioni produttive locali, i consorzi tendono a realizzare una funzione sociale ed utilità per l’intera collettività.

Il ruolo polivalente dei consorzi: dalle funzioni socio-economiche e territoriali alla tutela e promozione delle produzioni di qualità.

Alessandra Tommasini
2020-01-01

Abstract

Tra le forme di cooperazione organizzata, un ruolo preminente è svolto dai consorzi che, anche nel settore agroalimentare, sono stati ritenuti fondamentali dal legislatore europeo ai fini della protezione e promozione dei prodotti di qualità, al punto da demandare agli Stati membri la facoltà di incoraggiarne la formazione ed il funzionamento sui rispettivi territori. Gli organismi consortili si caratterizzano per una fisionomia ibrida, assimilabile a quella degli organismi interprofessionali, che li esclude dal regime di esenzione dettato per gli imprenditori agricoli in materia di libera competizione commerciale. Pur restando organismi privati volontariamente costituiti, i consorzi di tutela maggiormente rappresentativi assumono – di fatto – il ruolo di consorzi obbligatori per l’efficacia erga omnes degli accordi assunti, da un lato; e, dall’altro, per l’obbligo di contribuzione gravante sui non consorziati, sebbene in misura proporzionata ai servizi ricevuti. Per quanto sembri configurarsi una discrasia, in realtà, i poteri erga omnes si giustificano in ragione del fatto che i consorzi perseguono interessi pubblici, superando i vantaggi individuali che si sviluppano nell’ottica di filiera. Mirando ad esaltare la “territorialità” dei prodotti ed a valorizzare le tradizioni produttive locali, i consorzi tendono a realizzare una funzione sociale ed utilità per l’intera collettività.
2020
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