Il lungo contributo al Convegno sulla Calabria tirrenica cerca di proporre un quadro d’insieme dei problemi del popolamento lungo la fascia costiera tirrenica settentrionale della regione, alla periferia dell’Impero di Sibari, tra la protostoria e la romanizzazione. Le notevoli scoperte che si sono effettuate in questo comparto territoriale dagli anni 70’ del secolo scorso, in precedenza quasi del tutto sconosciuto, permettono, con l’ausilio delle fonti letterarie e della documentazione epigrafica, di abbozzare una ricostruzione storico-archeologica che ne metta in risalto i momenti di maggior splendore e quelli di crisi, spesso legati all’inserimento o meno del comprensorio in questione nelle rotte mediterranee di scambio. Appare chiaro, infatti, come la proiezione marittima abbia favorito, fin dall’età del bronzo, la crescita di insediamenti costieri che non dispongono di un retroterra agricolo sufficiente a garantirne l’autosufficienza. La crescita di insediamenti protostorici come Temesa è dunque legata ad altri fattori, in primis la produzione e lo scambio di metalli; in epoca arcaica, invece, l’esplosione insediativa che si registra è strettamente connessa al rinvigorirsi dei commerci tirrenici in seguito alla fondazione delle sub-colonie e poi di Velia, tra la fine del VII e la metà del VI sec. a.C.

Alla periferia dell'impero di Sibari. Le genti indigene lungo la fascia tirrenica cosentina dalla protostoria alla lucanizzazione.

LA TORRE, Gioacchino Francesco
2008-01-01

Abstract

Il lungo contributo al Convegno sulla Calabria tirrenica cerca di proporre un quadro d’insieme dei problemi del popolamento lungo la fascia costiera tirrenica settentrionale della regione, alla periferia dell’Impero di Sibari, tra la protostoria e la romanizzazione. Le notevoli scoperte che si sono effettuate in questo comparto territoriale dagli anni 70’ del secolo scorso, in precedenza quasi del tutto sconosciuto, permettono, con l’ausilio delle fonti letterarie e della documentazione epigrafica, di abbozzare una ricostruzione storico-archeologica che ne metta in risalto i momenti di maggior splendore e quelli di crisi, spesso legati all’inserimento o meno del comprensorio in questione nelle rotte mediterranee di scambio. Appare chiaro, infatti, come la proiezione marittima abbia favorito, fin dall’età del bronzo, la crescita di insediamenti costieri che non dispongono di un retroterra agricolo sufficiente a garantirne l’autosufficienza. La crescita di insediamenti protostorici come Temesa è dunque legata ad altri fattori, in primis la produzione e lo scambio di metalli; in epoca arcaica, invece, l’esplosione insediativa che si registra è strettamente connessa al rinvigorirsi dei commerci tirrenici in seguito alla fondazione delle sub-colonie e poi di Velia, tra la fine del VII e la metà del VI sec. a.C.
2008
9788849817157
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