Menzogna e spazio politico. Il lavoro affronta un aspetto particolare del pensiero di Hannah Arendt, che si è messo in evidenza soprattutto durante lo scandalo seguito alla pubblicazione dei Pentagons Papers negli Stati Uniti, durante la guerra in Vietnam. Alla luce di questa e di altre vicende di vita politica post-totalitaria, e in un paese di tradizione democratica, la Arendt rilevava che una nuova e grave minaccia gravava sul mondo contemporaneo: la «politica della menzogna» o altrimenti a dirsi, l’uso politico della menzogna. Mettendo a rischio la “realtà data”, quella “fattuale” , ma soprattutto tradendo il «principio di lealtà>> verso il proprio paese , «la politica della menzogna» aveva messo a rischio non solo la vita politica, come spazio di relazioni umane, entro cui gli uomini vivono come esseri politici, ma più a fondo la “resilenza” dei fatti. Sottolineando quanto importante sia proteggere la veridicità mondana dei fatti , Hannah Arendt invocava la difesa della libertà di stampa , l’obiettività dello storico e l’esercizio culturale delle Università. Il tema della menzogna al tempo stesso risulta legato, nella pensatrice, al tema della natalità, e come ha sottolineto Jacques Deridda rinvia a un residuo di ontologismo , a una «ontologia della natalità» in cui la verità si trova assicurata in una sorta di impossibilità ad essere mai del tutto ingannata.
MENZOGNA E SPAZIO POLITICO
FURNARI, Pina
2006-01-01
Abstract
Menzogna e spazio politico. Il lavoro affronta un aspetto particolare del pensiero di Hannah Arendt, che si è messo in evidenza soprattutto durante lo scandalo seguito alla pubblicazione dei Pentagons Papers negli Stati Uniti, durante la guerra in Vietnam. Alla luce di questa e di altre vicende di vita politica post-totalitaria, e in un paese di tradizione democratica, la Arendt rilevava che una nuova e grave minaccia gravava sul mondo contemporaneo: la «politica della menzogna» o altrimenti a dirsi, l’uso politico della menzogna. Mettendo a rischio la “realtà data”, quella “fattuale” , ma soprattutto tradendo il «principio di lealtà>> verso il proprio paese , «la politica della menzogna» aveva messo a rischio non solo la vita politica, come spazio di relazioni umane, entro cui gli uomini vivono come esseri politici, ma più a fondo la “resilenza” dei fatti. Sottolineando quanto importante sia proteggere la veridicità mondana dei fatti , Hannah Arendt invocava la difesa della libertà di stampa , l’obiettività dello storico e l’esercizio culturale delle Università. Il tema della menzogna al tempo stesso risulta legato, nella pensatrice, al tema della natalità, e come ha sottolineto Jacques Deridda rinvia a un residuo di ontologismo , a una «ontologia della natalità» in cui la verità si trova assicurata in una sorta di impossibilità ad essere mai del tutto ingannata.Pubblicazioni consigliate
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