Identità e differenza : il due-in-uno socartico in Hannah Arendt . Ricercando i luoghi dell'autenticità del dialogo, il primum in cui si esperisce la coscienza secondo la formula socratica del due-in-uno -come si ritrova nel Gorgia platonico-, Hannah Arendt sviluppa uno dei temi filosofici più scottanti e che hanno impegnato la sua domanda sulla natura del giudizio e della responsabilità. Nel due-in-uno si fa esperienza di una capacità specificamente umana, che non ha nulla a che fare né con l’essere buoni e l’essere malvagi, né con l’essere intelligenti o stupidi; nel primo caso infatti tale forma di consapevolezza non ci dice alcunché riguardo al bene e al male né si occupa delle intenzioni delle nostre azioni; nel secondo caso, c’è da dire che l’essere stupidi non toglie la capacità di pensare, né l’essere intelligenti la dà. Il modo di essere del due-in–uno ha invece una sua specificità, che si caratterizza in negativo, come mancanza di pensiero, come un non pensare. Da ciò la nota concezione della Arendt, la "banalità del male"; formula carica di espressività drammatica, che prese corpo in maniera immediata nel processo Eichmann.

Identità e differenza: il "due-in-uno" socratico di Hanna Arendt

FURNARI, Pina
2007-01-01

Abstract

Identità e differenza : il due-in-uno socartico in Hannah Arendt . Ricercando i luoghi dell'autenticità del dialogo, il primum in cui si esperisce la coscienza secondo la formula socratica del due-in-uno -come si ritrova nel Gorgia platonico-, Hannah Arendt sviluppa uno dei temi filosofici più scottanti e che hanno impegnato la sua domanda sulla natura del giudizio e della responsabilità. Nel due-in-uno si fa esperienza di una capacità specificamente umana, che non ha nulla a che fare né con l’essere buoni e l’essere malvagi, né con l’essere intelligenti o stupidi; nel primo caso infatti tale forma di consapevolezza non ci dice alcunché riguardo al bene e al male né si occupa delle intenzioni delle nostre azioni; nel secondo caso, c’è da dire che l’essere stupidi non toglie la capacità di pensare, né l’essere intelligenti la dà. Il modo di essere del due-in–uno ha invece una sua specificità, che si caratterizza in negativo, come mancanza di pensiero, come un non pensare. Da ciò la nota concezione della Arendt, la "banalità del male"; formula carica di espressività drammatica, che prese corpo in maniera immediata nel processo Eichmann.
2007
9788870186574
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