Il lavoro si propone di esaminare le problematiche di rilevazione contabile e di rappresentazione in bilancio dei patrimoni e dei finanziamenti destinati ad uno specifico affare, fattispecie disciplinate nel nostro ordinamento dagli artt. 2447 da bis a decies c.c.., e che costiituiscono una novità di rilievo nell’ambito della riforma del diritto societario. . La disciplina introdotta dalla riforma consente alle società per azioni il ricorso a nuove forme di finanziamento inquadrabili in posizione intermedia tra le due classi tradizionali del capitale di rischio e del capitale di credito, in quanto contenenti elementi dell’una e dell’altra fattispecie. L’ipotesi prevista dalla lettera a) dell’art. 2447 bis c.c. introduce la possibilità di costituire un modello definito in dottrina “operativo” o “industriale”, mentre quella individuata dalla lettera b), identificata come modello “finanziario”, limita la segregazione ai proventi derivanti dallo specifico affare per il rimborso totale o parziale dei finanziamenti allo stesso destinati. Il contributi scientifici sull’argomento si sono prevalentemente focalizzati sulle conseguenze immediate sul piano giuridico della previsione legislativa, mentre in gran parte inesplorate sono rimaste fin qui le implicazioni di ordine economico-aziendale. Le modalità di rappresentazione in bilancio – della società e dello specifico affare – nonché i profili attinenti alla valutazione delle relative poste contabili, sono oggetto di differenti prospettive interpretative, sulle quali il lavoro intende soffermarsi, fornendo un contributo critico al dibattito in corso.

Patrimoni e finanziamenti destinati ad uno specifico affare: considerazioni sulle problematiche di rilevazione e rappresentazione in bilancio

RUPO, DANIELA;BARRESI, Gustavo;MARISCA, CARMELO
2006-01-01

Abstract

Il lavoro si propone di esaminare le problematiche di rilevazione contabile e di rappresentazione in bilancio dei patrimoni e dei finanziamenti destinati ad uno specifico affare, fattispecie disciplinate nel nostro ordinamento dagli artt. 2447 da bis a decies c.c.., e che costiituiscono una novità di rilievo nell’ambito della riforma del diritto societario. . La disciplina introdotta dalla riforma consente alle società per azioni il ricorso a nuove forme di finanziamento inquadrabili in posizione intermedia tra le due classi tradizionali del capitale di rischio e del capitale di credito, in quanto contenenti elementi dell’una e dell’altra fattispecie. L’ipotesi prevista dalla lettera a) dell’art. 2447 bis c.c. introduce la possibilità di costituire un modello definito in dottrina “operativo” o “industriale”, mentre quella individuata dalla lettera b), identificata come modello “finanziario”, limita la segregazione ai proventi derivanti dallo specifico affare per il rimborso totale o parziale dei finanziamenti allo stesso destinati. Il contributi scientifici sull’argomento si sono prevalentemente focalizzati sulle conseguenze immediate sul piano giuridico della previsione legislativa, mentre in gran parte inesplorate sono rimaste fin qui le implicazioni di ordine economico-aziendale. Le modalità di rappresentazione in bilancio – della società e dello specifico affare – nonché i profili attinenti alla valutazione delle relative poste contabili, sono oggetto di differenti prospettive interpretative, sulle quali il lavoro intende soffermarsi, fornendo un contributo critico al dibattito in corso.
2006
9788885333583
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