L'immortalità di un debole impero. Una lettura kafkiana

Il peculiare linguaggio kafkiano si presta a riflessioni anche specificamente politiche, quando gli strumenti della logica non sono più sufficienti ad assegnare l'uomo ad un confine; quando, in un contesto sempre più deregolamentato e complesso, il senso del politico sembra essersi smarrito. In particolare viene proposta qui la lettura di uno dei più criptici e suggestivi racconti di Franz Kafka "Durante la costruzione della Muraglia cinese" (1917), attraverso il supporto dell'ermeneutica simbolica. L'intento è di verificare l'ipotesi di una diversa declinazione della convivenza politica, poggiante su basi "deboli", ma paradossalmente, proprio per questo, più "solide". La Muraglia frammentata, di cui parla lo scrittore, nell'assumere su di sé, emblematicamente la debolezza, interrompe la figura del cerchio, simbolo di una mortifera totalità. Il frammentato, occasione dell'incompletezza, lungi dal mostrarsi come limite negativo, si rivela limite in senso positivo, capace di impedire il "finire".