Il saggio analizza la forma di governo della Seconda Repubblica austriaca dopo la Seconda Guerra Mondiale sotto il particolare angolo visuale delle crisi di governo verificatesi nel periodo in esame; viene evidenziata la singolarità del modello, caratterizzato dall’intreccio di un semipresidenzialismo esistente soltanto a livello di costituzione formale (almeno fino ad oggi) con gli opposti modelli della democrazia consensuale e di quella maggioritaria, ambedue riscontrabili, in ambiti temporali diversi (grossomodo di eguale lunghezza), nella costituzione vivente. Viene sottolineato che il modello neoparlamentare, nel nostro Paese solitamente percepito come una variante “personalizzata” della democrazia maggioritaria, nella Repubblica austriaca caratterizza sia tale modello di democrazia che quella consensuale, dato che, in quest’ultimo contesto, in base ad una convenzione costituzionale sempre rispettata, diventa Cancelliere il leader di quello fra i partiti della grande coalizione che ha ottenuto il miglior risultato elettorale; con l’avvertenza che in Austria la coalizione che ha vinto le elezioni non può essere cambiata in corso di legislatura, per via della “Wahlklause”, convenzione costituzionale ormai consolidata (è stata infatti formalizzata in tutti i patti di coalizione dal 1949 ad oggi) che impegna i partiti coalizzati ad “usare i loro numeri” per attivare l’autoscioglimento del Parlamento ai sensi degli articoli 29, comma 2, e 42, comma 5, della Costituzione.
La crisi di governo in Austria fra semipresidenzialismo, democrazia consensuale e neoparlamentarismo
RUSSO, Alberto
2008-01-01
Abstract
Il saggio analizza la forma di governo della Seconda Repubblica austriaca dopo la Seconda Guerra Mondiale sotto il particolare angolo visuale delle crisi di governo verificatesi nel periodo in esame; viene evidenziata la singolarità del modello, caratterizzato dall’intreccio di un semipresidenzialismo esistente soltanto a livello di costituzione formale (almeno fino ad oggi) con gli opposti modelli della democrazia consensuale e di quella maggioritaria, ambedue riscontrabili, in ambiti temporali diversi (grossomodo di eguale lunghezza), nella costituzione vivente. Viene sottolineato che il modello neoparlamentare, nel nostro Paese solitamente percepito come una variante “personalizzata” della democrazia maggioritaria, nella Repubblica austriaca caratterizza sia tale modello di democrazia che quella consensuale, dato che, in quest’ultimo contesto, in base ad una convenzione costituzionale sempre rispettata, diventa Cancelliere il leader di quello fra i partiti della grande coalizione che ha ottenuto il miglior risultato elettorale; con l’avvertenza che in Austria la coalizione che ha vinto le elezioni non può essere cambiata in corso di legislatura, per via della “Wahlklause”, convenzione costituzionale ormai consolidata (è stata infatti formalizzata in tutti i patti di coalizione dal 1949 ad oggi) che impegna i partiti coalizzati ad “usare i loro numeri” per attivare l’autoscioglimento del Parlamento ai sensi degli articoli 29, comma 2, e 42, comma 5, della Costituzione.Pubblicazioni consigliate
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