A partire dagli ultimi decenni del XIX secolo inizia per le aree montane della Sicilia un fenomeno di mobilità demografica che spinge queste comunità a partecipare a tutte le forme di emigrazione a lungo raggio. Il fenomeno emigratorio, si è protratto per tutto il XX secolo, causando il progressivo decremento demografico della montagna siciliana, che ha spinto molti insediamenti verso la necrosi. Tra i fattori che possono spiegare la crisi strutturale dell'economia dei micro-comuni va tenuto conto che tali zone sono rimaste periferiche rispetto alla pianificazione territoriale. La montagna siciliana sconta anche i ritardi della Regione Sicilia che finora non si è dotata di uno strumento giuridico specifico per queste aree in ritardo di sviluppo. Per trasformare questi centri in poli d'attrazione, bisogna, però, inserire non solo nuove occasioni di lavoro, ma anche nuovi modelli per elevare lo standard della qualità della vita e si dovrà intervenire con progetti che coniughino le esigenze delle aree montane con i bisogni delle aree litoranee. Si dovrà intervenire con iniziative sinergiche volte a rivitalizzare il patrimonio agricolo e le risorse territoriali.
La necrosi dei microcomuni della montagna siciliana
GAMBINO, Sonia
2008-01-01
Abstract
A partire dagli ultimi decenni del XIX secolo inizia per le aree montane della Sicilia un fenomeno di mobilità demografica che spinge queste comunità a partecipare a tutte le forme di emigrazione a lungo raggio. Il fenomeno emigratorio, si è protratto per tutto il XX secolo, causando il progressivo decremento demografico della montagna siciliana, che ha spinto molti insediamenti verso la necrosi. Tra i fattori che possono spiegare la crisi strutturale dell'economia dei micro-comuni va tenuto conto che tali zone sono rimaste periferiche rispetto alla pianificazione territoriale. La montagna siciliana sconta anche i ritardi della Regione Sicilia che finora non si è dotata di uno strumento giuridico specifico per queste aree in ritardo di sviluppo. Per trasformare questi centri in poli d'attrazione, bisogna, però, inserire non solo nuove occasioni di lavoro, ma anche nuovi modelli per elevare lo standard della qualità della vita e si dovrà intervenire con progetti che coniughino le esigenze delle aree montane con i bisogni delle aree litoranee. Si dovrà intervenire con iniziative sinergiche volte a rivitalizzare il patrimonio agricolo e le risorse territoriali.Pubblicazioni consigliate
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