La ricerca si pone come obiettivo quello di rilevare una revisione dei ruoli uomo-donna, legata alla lenta e costante conquista della consapevolezza da parte di quest’ultima del duplice ruolo svolto all’interno della famiglia e della società. La donna nell’era post moderna ha rimodulato il suo ruolo grazie anche ai progressi culturali e sociali e al superamento degli stereotipi che, fino a non molto tempo fa, la relegavano in una posizione subalterna rispetto all’uomo; in questo nuovo contesto il 2007 è stato indicato come l’anno europeo delle pari opportunità, ciò per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla parità di trattamento tra uomo e donna senza discriminazioni etniche o razziali, di religione o credo, di disabilità e di età. Fattori importanti come il sempre più diffuso grado di scolarizzazione ed il riconoscimento delle proprie capacità oltre ad una serie di eventi che hanno modificato il tradizionale modello di lavoro basato sul genere maschile, hanno permesso l’ascesa in campo occupazionale del genere femminile, oggi impegnato anche in posti di direzione e di responsabilità. La conquista della parità o meglio dell'equivalenza ha contribuito a superare quegli stereotipi culturali basati su una rigida distinzione tra i sessi e su compiti specifici a questi attribuiti, lasciando spazio ad un modello di famiglia in cui, al di là dei generi, si assumono gli stessi diritti e gli stessi doveri. Attualmente, comunque, nonostante i progressi raggiunti, le donne continuano ad essere “vulnerabili” dal punto di vista lavorativo nel momento in cui diventano madri, punto di debolezza legato alla loro occupazione, alla situazione di precarietà, rafforzato ulteriormente in caso di separazione o divorzio. Se molta strada hanno fatto le donne per conquistare una loro indipendenza economica e professionale, attuando quel lento processo di cambiamento culturale radicato tacitamente nella società, ancora tanta ne devono fare per ottenere una vera uguaglianza e soprattutto riforme sociali, adeguate alle nuove esigenze ed ai nuovi bisogni. Strutture adeguate e modalità di lavoro flessibili per uomo e donna volte a favorire una vera e propria parità di genere nei primi anni di vita dei figli potrebbero costituire la premessa indispensabile, rafforzata dal supporto educativo della scuola nel cambiamento di mentalità relativo alla distinzione tra i sessi. Una famiglia, quindi, rappresentata da genitori con uguali diritti, che svolgono compiti condivisi, che offrirebbe ai figli un nuovo approccio di relazioni umane, senza rapporti di dominazione e dipendenza tipiche delle unioni tradizionali. Esempi di uguale distribuzione del lavoro, uguale rispetto, trasmetterebbero ai figli anche un maggiore senso di giustizia ed un nuovo modello in cui le identità maschili e femminili, biologicamente diverse, potrebbero integrarsi per un migliore ruolo ed una migliore qualità della vita in seno alla famiglia ed alla società.

La donna nella società: un percorso di evoluzione e cambiamento

DI BLASI, Elena
2010-01-01

Abstract

La ricerca si pone come obiettivo quello di rilevare una revisione dei ruoli uomo-donna, legata alla lenta e costante conquista della consapevolezza da parte di quest’ultima del duplice ruolo svolto all’interno della famiglia e della società. La donna nell’era post moderna ha rimodulato il suo ruolo grazie anche ai progressi culturali e sociali e al superamento degli stereotipi che, fino a non molto tempo fa, la relegavano in una posizione subalterna rispetto all’uomo; in questo nuovo contesto il 2007 è stato indicato come l’anno europeo delle pari opportunità, ciò per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla parità di trattamento tra uomo e donna senza discriminazioni etniche o razziali, di religione o credo, di disabilità e di età. Fattori importanti come il sempre più diffuso grado di scolarizzazione ed il riconoscimento delle proprie capacità oltre ad una serie di eventi che hanno modificato il tradizionale modello di lavoro basato sul genere maschile, hanno permesso l’ascesa in campo occupazionale del genere femminile, oggi impegnato anche in posti di direzione e di responsabilità. La conquista della parità o meglio dell'equivalenza ha contribuito a superare quegli stereotipi culturali basati su una rigida distinzione tra i sessi e su compiti specifici a questi attribuiti, lasciando spazio ad un modello di famiglia in cui, al di là dei generi, si assumono gli stessi diritti e gli stessi doveri. Attualmente, comunque, nonostante i progressi raggiunti, le donne continuano ad essere “vulnerabili” dal punto di vista lavorativo nel momento in cui diventano madri, punto di debolezza legato alla loro occupazione, alla situazione di precarietà, rafforzato ulteriormente in caso di separazione o divorzio. Se molta strada hanno fatto le donne per conquistare una loro indipendenza economica e professionale, attuando quel lento processo di cambiamento culturale radicato tacitamente nella società, ancora tanta ne devono fare per ottenere una vera uguaglianza e soprattutto riforme sociali, adeguate alle nuove esigenze ed ai nuovi bisogni. Strutture adeguate e modalità di lavoro flessibili per uomo e donna volte a favorire una vera e propria parità di genere nei primi anni di vita dei figli potrebbero costituire la premessa indispensabile, rafforzata dal supporto educativo della scuola nel cambiamento di mentalità relativo alla distinzione tra i sessi. Una famiglia, quindi, rappresentata da genitori con uguali diritti, che svolgono compiti condivisi, che offrirebbe ai figli un nuovo approccio di relazioni umane, senza rapporti di dominazione e dipendenza tipiche delle unioni tradizionali. Esempi di uguale distribuzione del lavoro, uguale rispetto, trasmetterebbero ai figli anche un maggiore senso di giustizia ed un nuovo modello in cui le identità maschili e femminili, biologicamente diverse, potrebbero integrarsi per un migliore ruolo ed una migliore qualità della vita in seno alla famiglia ed alla società.
2010
9788849519402
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