Viene proposta una nuova interpretazione della soluzione data dalla cancelleria imperiale di Giustiniano al caso di una condizione apposta ad un pactum che ricollegava il verificarsi o la cessazione dei suoi effetti alle nuptiae di determinate persone considerando l’evento verificato con la celebrazione della festivitas nuptiarum e attribuendo quindi rilievo al momento in cui i vota nuptiarum hanno felice esito e non al momento in cui i nubendi raggiungono l’aetas nuptiarum: inquadrando questa soluzione nel contesto della costituzione emanata il 22 luglio del 530 (della quale nel Codice sono inserite altri 6 frammenti), inviata al Senato e quindi di particolare rilievo, si avanza l’ipotesi che la antiqui iuris contentio (che aveva riempito immensa librorum volumina) da essa risolta riguardasse un punto nodale della esperienza giuridica romana e cioè le due diverse configurazioni del matrimonio presenti nelle fonti pregiustinianee: quella classica che vede le nuptiae fondate sul rapporto tra un uomo pubes ed una donna viripotens tra i quali c’era il conubium ed era avvertibile l’honor matrimonii quale estrinsecazione della maritalis affectio, e quella postclassica fondata sulla manifestazione iniziale di consenso di un uomo di almeno 14 anni e di una donna di almeno 12 anni, in assenza di impedimenti.

Qualche osservazione su C. 5.4.24.

BUSACCA, Carlo
2009-01-01

Abstract

Viene proposta una nuova interpretazione della soluzione data dalla cancelleria imperiale di Giustiniano al caso di una condizione apposta ad un pactum che ricollegava il verificarsi o la cessazione dei suoi effetti alle nuptiae di determinate persone considerando l’evento verificato con la celebrazione della festivitas nuptiarum e attribuendo quindi rilievo al momento in cui i vota nuptiarum hanno felice esito e non al momento in cui i nubendi raggiungono l’aetas nuptiarum: inquadrando questa soluzione nel contesto della costituzione emanata il 22 luglio del 530 (della quale nel Codice sono inserite altri 6 frammenti), inviata al Senato e quindi di particolare rilievo, si avanza l’ipotesi che la antiqui iuris contentio (che aveva riempito immensa librorum volumina) da essa risolta riguardasse un punto nodale della esperienza giuridica romana e cioè le due diverse configurazioni del matrimonio presenti nelle fonti pregiustinianee: quella classica che vede le nuptiae fondate sul rapporto tra un uomo pubes ed una donna viripotens tra i quali c’era il conubium ed era avvertibile l’honor matrimonii quale estrinsecazione della maritalis affectio, e quella postclassica fondata sulla manifestazione iniziale di consenso di un uomo di almeno 14 anni e di una donna di almeno 12 anni, in assenza di impedimenti.
2009
9788814152511
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