Il contratto di appalto denota una operazione economica, sebbene non qualificata legalmente come aleatoria, particolarmente esposta a rischi di varia origine e natura, che postulano una necessaria verifica della compatibilità tra la salvaguardia della fisionomia originaria del contratto e l’insorgere di sopravvenienze che alterano il programma di interessi divisato dalle parti. Infatti durante l’esecuzione del contratto si possono verificare fatti e circostanze imprevedibili che si producono tra la programmazione e l’attuazione del contratto stesso. Il semplice rinvio alla disciplina comune dei contratti offre soltanto lo strumento della risoluzione per eccessiva onerosità, con la conseguente interruzione dell’attività di realizzazione dell’opera o del servizio ed inevitabili riflessi sul piano sociale. L’importanza dell’appalto, anche se utilizzato per la realizzazione di fini privatistici, coinvolge interessi di rilevanza generale, che seppure essenziali negli appalti pubblici, non possono essere trascurati nel quadro di attuazione dell’appalto privato. In una prospettiva storico-evolutiva, improntata alla normativa di derivazione comunitaria, la riflessione del giurista deve orientarsi a prospettare innovative soluzioni idonee a realizzare l’esigenza di giustizia del contratto e più in generale un più corretto ed efficiente funzionamento del mercato. Diviene indispensabile, sul piano del necessario contemperamento degli interessi, individuare gli strumenti per una redistribuzione dei rischi in relazione alle circostanze ed ai soggetti coinvolti, fornendo la possibilità di ripristinare la fisionomia sostanziale del rapporto. In questa logica si muove la riflessione dell’autore per rinvenire e rimodellare tecniche giuridiche più efficienti idonee ad apprestare un adeguato sistema di controllo e di governabilità delle sopravvenienze. In una rielaborazione complessiva dei meccanismi rimediali ruolo preminente assume la revisione del prezzo ed il diritto ad un equo compenso, in quanto meccanismi volti a conservare e rafforzare il rapporto contrattuale a salvaguardia dell'equilibrio sinallagmatico iniziale, il rimedio risolutorio invece non può non confinarsi in una dimensione di residualità e sussidiarietà, allorchè il contratto sia affetto da vizi o difetti di funzionamento che ledono irrimediabilmente l'interesse di una delle parti.

Onerosità e difficoltà nell'esecuzione nel contratto di appalto

TOMMASINI, Raffaele
2010-01-01

Abstract

Il contratto di appalto denota una operazione economica, sebbene non qualificata legalmente come aleatoria, particolarmente esposta a rischi di varia origine e natura, che postulano una necessaria verifica della compatibilità tra la salvaguardia della fisionomia originaria del contratto e l’insorgere di sopravvenienze che alterano il programma di interessi divisato dalle parti. Infatti durante l’esecuzione del contratto si possono verificare fatti e circostanze imprevedibili che si producono tra la programmazione e l’attuazione del contratto stesso. Il semplice rinvio alla disciplina comune dei contratti offre soltanto lo strumento della risoluzione per eccessiva onerosità, con la conseguente interruzione dell’attività di realizzazione dell’opera o del servizio ed inevitabili riflessi sul piano sociale. L’importanza dell’appalto, anche se utilizzato per la realizzazione di fini privatistici, coinvolge interessi di rilevanza generale, che seppure essenziali negli appalti pubblici, non possono essere trascurati nel quadro di attuazione dell’appalto privato. In una prospettiva storico-evolutiva, improntata alla normativa di derivazione comunitaria, la riflessione del giurista deve orientarsi a prospettare innovative soluzioni idonee a realizzare l’esigenza di giustizia del contratto e più in generale un più corretto ed efficiente funzionamento del mercato. Diviene indispensabile, sul piano del necessario contemperamento degli interessi, individuare gli strumenti per una redistribuzione dei rischi in relazione alle circostanze ed ai soggetti coinvolti, fornendo la possibilità di ripristinare la fisionomia sostanziale del rapporto. In questa logica si muove la riflessione dell’autore per rinvenire e rimodellare tecniche giuridiche più efficienti idonee ad apprestare un adeguato sistema di controllo e di governabilità delle sopravvenienze. In una rielaborazione complessiva dei meccanismi rimediali ruolo preminente assume la revisione del prezzo ed il diritto ad un equo compenso, in quanto meccanismi volti a conservare e rafforzare il rapporto contrattuale a salvaguardia dell'equilibrio sinallagmatico iniziale, il rimedio risolutorio invece non può non confinarsi in una dimensione di residualità e sussidiarietà, allorchè il contratto sia affetto da vizi o difetti di funzionamento che ledono irrimediabilmente l'interesse di una delle parti.
2010
8814153450
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