La pubblicazione in oggetto, fondata su due decenni di studi dell'A. sulla circolazione monetale nel periodo bizantino nella Sicilia e nella Calabria tra il VI e l'XI secolo, analizza le zecche produttrici delle monete rinvenute in loco, i flussi commerciali che le hanno veicolate, nonché le relazioni fra esemplari monetali ed eventi storici. L'intento dichiarato è quello di fissare i termini di una vera e propria "legge monetale" della circolazione di esemplari bizantini nelle regioni meridionali dell'Italia, all'epoca ricadenti amministrativamente nel Thema tis Sikelias. L'idea portante è adottata è stata quella che ogni dato quantitativo e qualitativo possa essere spiegato dal ricercatore specialista, incrociandolo con la gli avvenimenti storici e con gli studi di economia, delle produzioni commerciali e del sistema di insediamento antropico. Il risultato ha permesso di dividere la circolazione monetale del Thema in vari periodi, per ciascuno dei quali si è cercato di individuare: l'origine degli apporti di numerario di zecche esterne, perlopiù del Vicino Oriente, originati da rapporti commerciali; le monete fatte arrivare dalle zecche imperiali preposte al pagamento delle rhogai dei militari e dei funzionari; le coniazioni locali, motivate dalla necessità di pagare il soldo dei braccianti e quello dell'esercito e dell'amministrazione civile, quando divenne economicamente non più sostenibile fare giungere da Roma e Ravenna tali somme. Dopo aver fissato le coordinate del già noto, lo studio tenta di affrontare le problematiche ancora aperte e non risolte: partendo dal riconoscimento dell'operato della zecca di Reggio in oro e in bronzo, quando la capitale tematica, Siracusa, era caduta in mano saracena, l'A. riconosce e discute le principali serie monetali ancora di dubbia attribuzione, offrendo soluzioni e ipotesi nuove, da sottoporre al vaglio della Comunità Scientifica.
La circolazione monetale nella Sicilia romea
CASTRIZIO, Eligio Daniele
2010-01-01
Abstract
La pubblicazione in oggetto, fondata su due decenni di studi dell'A. sulla circolazione monetale nel periodo bizantino nella Sicilia e nella Calabria tra il VI e l'XI secolo, analizza le zecche produttrici delle monete rinvenute in loco, i flussi commerciali che le hanno veicolate, nonché le relazioni fra esemplari monetali ed eventi storici. L'intento dichiarato è quello di fissare i termini di una vera e propria "legge monetale" della circolazione di esemplari bizantini nelle regioni meridionali dell'Italia, all'epoca ricadenti amministrativamente nel Thema tis Sikelias. L'idea portante è adottata è stata quella che ogni dato quantitativo e qualitativo possa essere spiegato dal ricercatore specialista, incrociandolo con la gli avvenimenti storici e con gli studi di economia, delle produzioni commerciali e del sistema di insediamento antropico. Il risultato ha permesso di dividere la circolazione monetale del Thema in vari periodi, per ciascuno dei quali si è cercato di individuare: l'origine degli apporti di numerario di zecche esterne, perlopiù del Vicino Oriente, originati da rapporti commerciali; le monete fatte arrivare dalle zecche imperiali preposte al pagamento delle rhogai dei militari e dei funzionari; le coniazioni locali, motivate dalla necessità di pagare il soldo dei braccianti e quello dell'esercito e dell'amministrazione civile, quando divenne economicamente non più sostenibile fare giungere da Roma e Ravenna tali somme. Dopo aver fissato le coordinate del già noto, lo studio tenta di affrontare le problematiche ancora aperte e non risolte: partendo dal riconoscimento dell'operato della zecca di Reggio in oro e in bronzo, quando la capitale tematica, Siracusa, era caduta in mano saracena, l'A. riconosce e discute le principali serie monetali ancora di dubbia attribuzione, offrendo soluzioni e ipotesi nuove, da sottoporre al vaglio della Comunità Scientifica.Pubblicazioni consigliate
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