Il volume raccoglie gli Atti del seminario di studi su “La riforma del lavoro pubblico merito e responsabilità garantiranno produttività ed efficienza?” che si è svolto presso l’Università di Messina all’indomani della riforma del pubblico impiego attuata con il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (cd. Riforma Brunetta). L’esigenza di “privatizzare” il rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione è scaturita dalla considerazione della inefficienza della stessa amministrazione e la tendenza ad assimilare il rapporto di lavoro pubblico a quello privato è stata orientata nella duplice prospettiva di eliminare i privilegi legati allo status di pubblico dipendente e di garantire, come avviene nell’impresa privata, la produttività. L’ottica originaria, lodevole negli intenti, non ha sortito gli effetti auspicati e nel corso degli anni il legislatore è più volte intervenuto integrando e/o modificando l’apparato normativo preesistente. In questo quadro, la logica della riforma si muove all’interno del più ampio disegno della trasformazione del rapporto tra P.A. e cittadino, sulla base della attuazione dei principi di trasparenza e di partecipazione. Il seminario ha inteso operare una prima verifica se le nuove regole sono in grado di coordinare l’organizzazione burocratico-amministrativa degli uffici ed i rapporti di lavoro, in un quadro di piena attuazione dei principi di buona fede, correttezza e trasparenza che devono caratterizzare l’attività dei dipendenti pubblici al fine di garantire efficienza e produttività. Riuscirà in questo l’ambigua formula delle “performance” individuale e collettiva? Nel volume gli insigni studiosi intervenuti, giuslavoristi e non, forniscono un importante contributo alla comprensione della “nuova” riforma.
La riforma del lavoro pubblico merito e responsabilità garantiranno produttività ed efficienza?
FERLUGA, Loredana
2012-01-01
Abstract
Il volume raccoglie gli Atti del seminario di studi su “La riforma del lavoro pubblico merito e responsabilità garantiranno produttività ed efficienza?” che si è svolto presso l’Università di Messina all’indomani della riforma del pubblico impiego attuata con il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (cd. Riforma Brunetta). L’esigenza di “privatizzare” il rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione è scaturita dalla considerazione della inefficienza della stessa amministrazione e la tendenza ad assimilare il rapporto di lavoro pubblico a quello privato è stata orientata nella duplice prospettiva di eliminare i privilegi legati allo status di pubblico dipendente e di garantire, come avviene nell’impresa privata, la produttività. L’ottica originaria, lodevole negli intenti, non ha sortito gli effetti auspicati e nel corso degli anni il legislatore è più volte intervenuto integrando e/o modificando l’apparato normativo preesistente. In questo quadro, la logica della riforma si muove all’interno del più ampio disegno della trasformazione del rapporto tra P.A. e cittadino, sulla base della attuazione dei principi di trasparenza e di partecipazione. Il seminario ha inteso operare una prima verifica se le nuove regole sono in grado di coordinare l’organizzazione burocratico-amministrativa degli uffici ed i rapporti di lavoro, in un quadro di piena attuazione dei principi di buona fede, correttezza e trasparenza che devono caratterizzare l’attività dei dipendenti pubblici al fine di garantire efficienza e produttività. Riuscirà in questo l’ambigua formula delle “performance” individuale e collettiva? Nel volume gli insigni studiosi intervenuti, giuslavoristi e non, forniscono un importante contributo alla comprensione della “nuova” riforma.Pubblicazioni consigliate
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