Il contributo ha inteso enucleare la filosofia dell'Olocausto di Emil Fackenheim alla luce delle opere successive al 1967, quando l'Autore elabora una originale concezione del male e dell'etica della resistenza. Suo intento è quello di dimostrare che è ancora possibile fare filosofia dopo Auschwitz perchè nei campi di sterminio si è realizzata la possibilità ontoetica, rivolta a resistere contro la disumanità del male, attuando il dovere alla sopravvivenza.Questo imperativo etico, che Fackenheim chiama 614° mitzwah, non ha valore soltanto per l'ebreo osservante o per quello "secolare", ma funge da monito per l'intera umanità, chiamata in causa a confrontarsi radicalmente con l'evento drammatico e disastroso della Shoah.
La dimensione ontoetica della resistenza: E.Fackenheim e la shoah
RICCI, Paola
2012-01-01
Abstract
Il contributo ha inteso enucleare la filosofia dell'Olocausto di Emil Fackenheim alla luce delle opere successive al 1967, quando l'Autore elabora una originale concezione del male e dell'etica della resistenza. Suo intento è quello di dimostrare che è ancora possibile fare filosofia dopo Auschwitz perchè nei campi di sterminio si è realizzata la possibilità ontoetica, rivolta a resistere contro la disumanità del male, attuando il dovere alla sopravvivenza.Questo imperativo etico, che Fackenheim chiama 614° mitzwah, non ha valore soltanto per l'ebreo osservante o per quello "secolare", ma funge da monito per l'intera umanità, chiamata in causa a confrontarsi radicalmente con l'evento drammatico e disastroso della Shoah.Pubblicazioni consigliate
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