Nel presente contributo si esaminano alcuni nomi di luogo siciliani (comuni, contrade, case, masserie ecc.) – e cognomi corrispondenti – apparentemente o realmente dedicati a un santo. Molti di questi sono riconducibili a nomi di santi effettivamente esistiti, ma trasformati da adattamenti paretimologici, interferenze di lingue diverse, alterazioni grafiche, fonetiche e morfologiche. Altri non corrispondono a santi reali, ma sono sorti da nomi comuni, spesso storpiati, preceduti arbitrariamente da un San ( es. San Buco), o da nomi alterati di altre località (es. San Nagra), oppure si riferiscono a un proprietario terriero o a un personaggio noto, dal nome personale Santo, seguito da un soprannome o un cognome (es. San Noto ). Fra le varie regioni d’Italia, la Sicilia e la Calabria, come anche la Sardegna e il Veneto, sono quelle che presentano un maggior numero di nomi di santi ‘storpiati’ per la designazione di luoghi. Alcuni di questi santi, nati per errore, sono stati poi venerati come se fossero realmente esistiti, ad es. San Liberante ( protettore di Allume frazione del comune di Roccalumera, Messina), che è in realtà una variante locale di San Liberato ( a sua volta da Liberalis, martire romano del I sec.).
Su alcuni agionimi nell’onomastica siciliana: santi reali e santi inesistenti
ABBATE, Lucia
2012-01-01
Abstract
Nel presente contributo si esaminano alcuni nomi di luogo siciliani (comuni, contrade, case, masserie ecc.) – e cognomi corrispondenti – apparentemente o realmente dedicati a un santo. Molti di questi sono riconducibili a nomi di santi effettivamente esistiti, ma trasformati da adattamenti paretimologici, interferenze di lingue diverse, alterazioni grafiche, fonetiche e morfologiche. Altri non corrispondono a santi reali, ma sono sorti da nomi comuni, spesso storpiati, preceduti arbitrariamente da un San ( es. San Buco), o da nomi alterati di altre località (es. San Nagra), oppure si riferiscono a un proprietario terriero o a un personaggio noto, dal nome personale Santo, seguito da un soprannome o un cognome (es. San Noto ). Fra le varie regioni d’Italia, la Sicilia e la Calabria, come anche la Sardegna e il Veneto, sono quelle che presentano un maggior numero di nomi di santi ‘storpiati’ per la designazione di luoghi. Alcuni di questi santi, nati per errore, sono stati poi venerati come se fossero realmente esistiti, ad es. San Liberante ( protettore di Allume frazione del comune di Roccalumera, Messina), che è in realtà una variante locale di San Liberato ( a sua volta da Liberalis, martire romano del I sec.).Pubblicazioni consigliate
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