Il tema della “cerca” del Graal nella letteratura del XII-XIII secolo – per tralasciare le pur numerose e interessanti testimonianze più tarde – è uno dei più indagati tanto a livello formale-letterario quanto sotto il profilo storico-contenutistico. In fondo, la ricerca storiografica, mitografica e storico-letteraria sembra riprodurre quanto avvenne all’indomani della diffusione del primo romanzo graalico, quello di Chrétien de Troyes. E cioè un proliferare di continuazioni, approfondimenti, digressioni che sviluppano la storia incompiuta di Chrétien verso ogni possibile direzione. E’ difficile sostenere che vi siano oggi campi di ricerca del tutto inesplorati: per quanto concerne le origini, esse sono state indagate in rapporto all’immaginario folklorico di ascendenza celtica, oppure (o insieme) a quello di matrice cristiana; ma non sono mancati tentativi di legare le avventure di Perceval e dei suoi compagni alla tradizione iranico-mazdaica, o addirittura a quella scito-sarmatica. Oltre alle origini della leggenda arturiana e della sua variante graalica, vi è poi il tema del suo significato: è una saga catara o anticatara? E’ una sublimazione della crociata o una critica alla stessa? E’ una epopea cristiana pienamente ortodossa, oppure gnostica, o ancora ermetica, o piuttosto anticlericale e cavalleresca ? Un problema nello sposare o rifiutare queste definizioni deriva forse da un errore di prospettiva, che consiste nel considerare i romanzi graalici come un insieme unico, come un ciclo finito, mentre la prospettiva degli autori che li scrivevano sembra esser stata piuttosto diversa, come si dirà.
"Queste" del Graal e l'ideologia cavalleresca (secoli XII-XIII)
MONTESANO, Marina
2007-01-01
Abstract
Il tema della “cerca” del Graal nella letteratura del XII-XIII secolo – per tralasciare le pur numerose e interessanti testimonianze più tarde – è uno dei più indagati tanto a livello formale-letterario quanto sotto il profilo storico-contenutistico. In fondo, la ricerca storiografica, mitografica e storico-letteraria sembra riprodurre quanto avvenne all’indomani della diffusione del primo romanzo graalico, quello di Chrétien de Troyes. E cioè un proliferare di continuazioni, approfondimenti, digressioni che sviluppano la storia incompiuta di Chrétien verso ogni possibile direzione. E’ difficile sostenere che vi siano oggi campi di ricerca del tutto inesplorati: per quanto concerne le origini, esse sono state indagate in rapporto all’immaginario folklorico di ascendenza celtica, oppure (o insieme) a quello di matrice cristiana; ma non sono mancati tentativi di legare le avventure di Perceval e dei suoi compagni alla tradizione iranico-mazdaica, o addirittura a quella scito-sarmatica. Oltre alle origini della leggenda arturiana e della sua variante graalica, vi è poi il tema del suo significato: è una saga catara o anticatara? E’ una sublimazione della crociata o una critica alla stessa? E’ una epopea cristiana pienamente ortodossa, oppure gnostica, o ancora ermetica, o piuttosto anticlericale e cavalleresca ? Un problema nello sposare o rifiutare queste definizioni deriva forse da un errore di prospettiva, che consiste nel considerare i romanzi graalici come un insieme unico, come un ciclo finito, mentre la prospettiva degli autori che li scrivevano sembra esser stata piuttosto diversa, come si dirà.Pubblicazioni consigliate
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