Nell'anno 1080, Gregorio VII inviava una epistola al re di Danimarca Harald III, ingiungendogli di non condannare a morte le donne accusate di aver causato tempeste e pestilenze, perché quelle calamità dovevano essere considerate punizioni divine, non frutto di azioni umane . E', per quanto ne sappiamo, una fra le prime registrazione dell'intervento diretto di un pontefice in questioni magico-stregoniche: un'espressione certo anacronistica per la fine dell'XI secolo, che qui impieghiamo in quanto la magia tempestaria comparirà spesso nel bagaglio di capi d'imputazione processuali e nei trattati contro streghe e stregoni in secoli più tardi. La posizione del pontefice in materia non differiva poi molto rispetto a un filone che incontriamo nei concili e nei testi legislativi altomedievali, nei quali a volte (ma non sempre: i testi dei legislatori in realtà sembrano prendere le accuse di maleficium molto sul serio) prevale la volontà di condannare credenze precristiane giudicate "superstiziose" negando loro ogni base di veridicità. Eppure, sappiamo che le posizioni e gli atti di diversi pontefici nei secoli bassomedievali hanno costituito una base teorica importante che, attraverso l'equiparazione tra eresia e magia, ha contribuito alla costruzione dell'immagine della stregoneria e all'avvio della caccia alle streghe.

Il Papato e la stregoneria (secoli XI-XV)

MONTESANO, Marina
2012-01-01

Abstract

Nell'anno 1080, Gregorio VII inviava una epistola al re di Danimarca Harald III, ingiungendogli di non condannare a morte le donne accusate di aver causato tempeste e pestilenze, perché quelle calamità dovevano essere considerate punizioni divine, non frutto di azioni umane . E', per quanto ne sappiamo, una fra le prime registrazione dell'intervento diretto di un pontefice in questioni magico-stregoniche: un'espressione certo anacronistica per la fine dell'XI secolo, che qui impieghiamo in quanto la magia tempestaria comparirà spesso nel bagaglio di capi d'imputazione processuali e nei trattati contro streghe e stregoni in secoli più tardi. La posizione del pontefice in materia non differiva poi molto rispetto a un filone che incontriamo nei concili e nei testi legislativi altomedievali, nei quali a volte (ma non sempre: i testi dei legislatori in realtà sembrano prendere le accuse di maleficium molto sul serio) prevale la volontà di condannare credenze precristiane giudicate "superstiziose" negando loro ogni base di veridicità. Eppure, sappiamo che le posizioni e gli atti di diversi pontefici nei secoli bassomedievali hanno costituito una base teorica importante che, attraverso l'equiparazione tra eresia e magia, ha contribuito alla costruzione dell'immagine della stregoneria e all'avvio della caccia alle streghe.
2012
9788863724387
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