Perché il gioco teatrale di Tino Caspanello,lungo traiettorie ardite e molteplici,si muove complessivamente alla ricerca labirintica di nuovi spaesamenti? Ha forse a che vedere,questo,con la caratura complessa del luogo cui,in una polarità ambigua,il drammaturgo messinese appartiene pur sentendosene alieno? Esiste una possibilità per lo spazio teatrale di restituire la vertigine del limite di un luogo di frontiera? Esiste se l’horror vacui produce non l’accumulo congestionato di elementi che lo riempiano,ma vuoto da opporre al vuoto sino alla dilatazione completa di sé.

Vertigine del limite. Lo spazio teatrale di Tino Caspanello

TOMASELLO, Dario
2012-01-01

Abstract

Perché il gioco teatrale di Tino Caspanello,lungo traiettorie ardite e molteplici,si muove complessivamente alla ricerca labirintica di nuovi spaesamenti? Ha forse a che vedere,questo,con la caratura complessa del luogo cui,in una polarità ambigua,il drammaturgo messinese appartiene pur sentendosene alieno? Esiste una possibilità per lo spazio teatrale di restituire la vertigine del limite di un luogo di frontiera? Esiste se l’horror vacui produce non l’accumulo congestionato di elementi che lo riempiano,ma vuoto da opporre al vuoto sino alla dilatazione completa di sé.
2012
9788897276227
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