Ricerca di carattere storico-antiquario legata alla storia della tradizione e della fortuna dei classici latini e greci in Europa. L’approdo in Spagna di manoscritti e stampati, anche provenienti dall’Italia, tramite Silvestro Maurolico, nipote del matematico Francesco, si può ora circostanziare grazie all’edizione commentata dell’inventario, sommario ed ellittico, di 189 corpi librari portati dall’erudito a El Escorial in un momento esaltante della storia della costituzione di quella biblioteca, cioè a partire dal 1582, prima che l’incendio fosse fatale per tanta parte del suo patrimonio: la sistematica identificazione di autori e opere contenuti nell’elenco ha consentito di individuare, per la prima volta, la peculiare fisionomia di questo variegato nucleo librario, che accanto ai maggiori tesori della cultura filosofico-letteraria occidentale in greco e latino allineava la più recente produzione rinascimentale europea in volgare, i capisaldi della spiritualità patristica e medievale, la microstoria delle congregazioni religiose, i trattati di medicina, astronomia e matematica, i manuali di uccellagione. Grazie al lavoro condotto direttamente sui manoscritti è stata scoperta la presenza di una tipologia di segnatura antica fino ad ora trascurata che ha permesso di identificare con certezza almeno un terzo degli item contenuti nell’elenco con codici e stampati ancora oggi conservati nella Real Biblioteca. Attraverso questo filo rosso sono così riaffiorati molti dei libri dell’elenco mauroliciano, come pure è stato possibile mettere a fuoco l’ideale manoscritto, pergamenaceo e finemente miniato, che l’erudito siciliano riteneva adeguato ad arricchire la biblioteca di Filippo II.
«Libros dorados y illuminados et litteris uncialibus scriptos». Silvestro Maurolico e la Biblioteca dell'Escorial
GIONTA, Daniela
2014-01-01
Abstract
Ricerca di carattere storico-antiquario legata alla storia della tradizione e della fortuna dei classici latini e greci in Europa. L’approdo in Spagna di manoscritti e stampati, anche provenienti dall’Italia, tramite Silvestro Maurolico, nipote del matematico Francesco, si può ora circostanziare grazie all’edizione commentata dell’inventario, sommario ed ellittico, di 189 corpi librari portati dall’erudito a El Escorial in un momento esaltante della storia della costituzione di quella biblioteca, cioè a partire dal 1582, prima che l’incendio fosse fatale per tanta parte del suo patrimonio: la sistematica identificazione di autori e opere contenuti nell’elenco ha consentito di individuare, per la prima volta, la peculiare fisionomia di questo variegato nucleo librario, che accanto ai maggiori tesori della cultura filosofico-letteraria occidentale in greco e latino allineava la più recente produzione rinascimentale europea in volgare, i capisaldi della spiritualità patristica e medievale, la microstoria delle congregazioni religiose, i trattati di medicina, astronomia e matematica, i manuali di uccellagione. Grazie al lavoro condotto direttamente sui manoscritti è stata scoperta la presenza di una tipologia di segnatura antica fino ad ora trascurata che ha permesso di identificare con certezza almeno un terzo degli item contenuti nell’elenco con codici e stampati ancora oggi conservati nella Real Biblioteca. Attraverso questo filo rosso sono così riaffiorati molti dei libri dell’elenco mauroliciano, come pure è stato possibile mettere a fuoco l’ideale manoscritto, pergamenaceo e finemente miniato, che l’erudito siciliano riteneva adeguato ad arricchire la biblioteca di Filippo II.Pubblicazioni consigliate
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